Da Lissone, sede della Coppa Agostoni, ha riaperto i battenti il Ciclismo italiano, di nuovo grande protagonista con tante corse in questo finale di stagione. La prima prova del Trittico Lombardo è stata molto combattuta ed interessante, anche se il lunghissimo tratto pianeggiante nel finale ha favorito un ricompattamento a scapito di chi aveva dato spettacolo sulle salite, a partire dal colombiano Egan Bernal. L’arrivo è stato così in volata con Michael Albasini che è spuntato con grande tempismo e potenza dopo una corsa tutta nella pancia del gruppo.

Padun e Bernal, i giovani talenti all’attacco

La Coppa Agostoni prevedeva un percorso con una fase centrale piuttosto impegnativa, con le salite di Sirtori, Colle Brianza e Lissolo da affrontare per quattro volte ciascuna, e poi ben 40 km in piano con un circuito cittadino per concludere al traguardo di Lissone. La corsa è stata intensa, con la Androni Sidermec protagonista principale. La squadra di Gianni Savio si è dimostrata di gran lunga la più forte e compatta tra i team professional italiani che si stanno giocando la Ciclismo Cup e la wildcard per il Giro 2018. Gli Androni hanno condotto l’inseguimento alla fuga partita nelle fasi iniziali, forzando poi il ritmo per sganciare Egan Bernal.

Il giovane e talentuoso scalatore colombiano, già ingaggiato dal Team Sky per il 2018, ha fatto il vuoto su Colle Brianza andando a superare Perichon e Madrazo, due dei fuggitivi ancora in fuga. Bernal ha sfoggiato tutta la sua classe riprendendo in cima alla salita del Lissolo l’ultimo fuggitivo, l’ucraino Mark Padun, stagista del Team Bahrain e altro talento particolarmente atteso.

Albasini, tempismo e potenza

Il gruppo si è molto ridotto e disorganizzato, ma gli ultimi 40 in pianura dopo lo scollinamento dal Lissolo hanno rimescolato la situazione. Dopo una fase molto incerta il plotone si è rinfoltito, così che la Caja Rural e la Nippo hanno dato il là all’inseguimento nei confronti di Bernal e Padrun, che sono stati raggiunti a 12 km dall’arrivo, ormai nel circuito di Lissone.

Subito Mosca e Perichon hanno cercato di prendere di sorpresa il plotone, partendo al contrattacco. La coppia italo francese ha guadagnato una decina di secondi, con il gruppo che ha faticato non poco per colmare il distacco ormai all’ultimo chilometro. La Androni ha lanciato lo sprint per Francesco Gavazzi, ma da dietro si è lanciato a maggior velocità Michael Albasini, che spostandosi sulla sinistra ha guadagnato subito qualche metro. Il veterano svizzero, qui impegnato con la maglia della nazionale, è così andato a vincere largamente dopo aver interpretato la corsa in maniera molto accorta.

Secondo posto per Marco Canola, ormai una certezza in queste corse, davanti a Francesco Gavazzi che ha concretizzato il tanto lavoro della Androni con un podio. Quarto Bettiol, poi Ponzi e Tizza.