Una petizione da presentare al Governo per chiedere la riforma della tassazione universitaria. È questa la proposta nell'ambito della' istruzione avanzata dal M5S. I grillini hanno già presentato una proposta di legge per bloccare l'aumento della tassazione universitaria, ma sarebbe rimasta lettera morta. Così i deputati grillini rilanciano l'argomento attraverso una petizione per 'fare pressione' sul Governo.

Insomma il M5S mira alla concretezza come nel caso della messa in sicurezza in Sicilia della via dell'Onestà.  

In Italia tassazione universitaria tra le più elevate in Ue

L'Italia ha il triste primato della più  bassa percentuale di laureati della zona euro. Solo il 23,9% dei cittadini italiani tra i 30 ed i 34 anni possiede un titolo di laurea a fronte del 37,9% della media europea. Di contro l'Italia ha uno dei sistemi di tassazione più elevati di tutta Europa. Meno di 1 studente su 10 riceve un contributo pubblico o privato, l'88,5% degli iscritti deve provvedere di tasca propria a pagare la retta universitaria, mentre in Spagna la media scende al 70% ed in Francia al 65%.

Tasse  universitarie irrisorie ed in alcuni casi pari a zero invece per gli studenti tedeschi, svedesi, finlandesi, norvegesi, danesi, scozzesi, austriaci e greci. In Italia insomma l'alta tassazione disincentiva lo studio: molte famiglie non sono economicamente in grado di mantenere i figli all'università.

Diminuzione retta universitaria e limite 'no tax area'

La proposta di legge relativa alla diminuzione delle tasse universitarie presentata nel 2013 dal M5S è rimasta lettera morta. I pentastellati ora chiedono l'aiuto in primis del mondo studentesco con l'adesione alla petizione, le cui sottoscrizioni, nelle prime settimane del 2016, verranno presentate al Governo. La proposta del gruppo alla Camera del M5S, in discussione anche  alla manifestazione nazionale del Movimento 'Italia 5 Stelle' di Imola,  prevede un sistema più equo con la diminuzione delle tasse universitarie soprattutto per i ceti medio bassi ed il limite di una 'no tax area' per gli studenti le cui famiglie non superano un certo reddito.

Ma anche un limite massimo di tassazione per ogni ateneo e precise sanzioni per le università che non rispettano la normativa. Insomma bisogna garantire il diritto allo studio che attualmente sembra essere sempre più ad appannaggio dei ceti sociali medio-alti, quelli cioè che hanno la possibilità di provvedere in proprio  a spese eccessivamente esose soprattutto in ambito universitario.  Le firme saranno raccolte fino al 31 dicembre prossimo.