Il Bollo Auto, oltre ad essere una delle tasse più odiate dagli italiani, rappresenta argomento di continue discussioni politiche e legislative. Nelle ultime settimane, in concomitanza con i lavori sulla Legge di Bilancio, che continuano in Parlamento in vista della sua approvazione per fine anno, il Bollo Auto è stato oggetto di emendamenti volti a riformarne il meccanismo impositivo.
Inoltre, si può facilmente ipotizzare che questo sarà un argomento che tornerà di attualità in molti dei programmi da campagna elettorale dei partiti politici che si preparano alle elezioni politiche di primavera. Un dato certo è che per il 2018 nuove esenzioni di imposta sono state già varate da diversi Consigli Regionali e riguardano particolari categorie di autovetture. Esenzioni che si collegano alle altre già attive da anni e che molti contribuenti nemmeno conoscono.
Idee e proposte di riforma
Inizialmente sembrava tornare in auge una proposta che voleva il Bollo Auto non più pagato in base alla potenza dell’auto, bensì in base all’inquinamento.
In pratica, si cercava di spostare l’impatto del bollo sulle auto potenzialmente inquinanti, fino alle Euro 3 e non più in base ai KwH di potenza. Una norma che resta ancora da mettere in atto e da discutere perché se da un lato ha una valenza importante per questioni ambientali, dall’altro rischia di penalizzare le fasce deboli di popolazione che evidentemente avrebbero difficoltà a cambiare auto per pagare meno di bollo, passando da auto vecchie e potenzialmente molto inquinanti, ad altre di nuova generazione e meno dannose per l’ambiente. Questione inquinamento che per esempio, permette alle auto elettriche di essere esentate dal pagamento della tanto odiata tassa, per i primi 5 anni di immatricolazione.
Lo stesso motivo ha spinto 10 regioni dello stivale, come riporta il mensile “Quattroruote” appena edito per il mese di dicembre, ad adottare l’esenzione anche per le auto ibride. Per il 2018 le auto a doppia alimentazione, benzina-elettriche o gasolio-elettriche saranno equiparate a quelle esclusivamente ad energia elettrica.
Regioni virtuose?
Nella Provincia autonoma di Bolzano per esempio, autoveicoli ad alimentazione singola o doppia, elettrica, ad idrogeno, a gas metano e Gpl vengono esentati per i primi 3 anni dall’immatricolazione. In Campania e Lazio, Marche e Puglia, Veneto e Umbria valgono le stesse regole, mentre in Emilia Romagna l’esenzione è esclusiva dei compratori residenti o con sede legale ed amministrativa nel territorio regionale.
Si sale a 5 anni di esenzione totale in Liguria, in Val D’Aosta e nella provincia di Trento, mentre in Lombardia viene prevista la riduzione della tassa che viene dovuta solo per la metà di quanto dovrebbe essere pagata in base alla potenza. Restano anche attive le esenzioni per i soggetti disabili fruitori della Legge 104 per i quali nulla è dovuto per il Bollo Auto. Sul sito dell’Aci è possibile visualizzare l’importo dovuto del bollo inserendo la targa del proprio autoveicolo e riuscendo a sapere anche la data entro la quale pagarlo. Una novità che si sta decidendo di inserire tra le norme che riguardano la tassa è la sua prescrizione che da 3 anni dovrebbe diventare decennale, come le comuni cartelle di pagamento o come le sentenze di un giudice. Al riguardo va ricordato che l’onere di controllare se il bollo è stato pagato o meno diventa di competenza delle Regioni e non più esclusiva delle Forze di Polizia.