L'ANC (Associazione Nazionale Commercialisti) e Confimi (Confederazione dell'Industria Manifatturiera Italiana e dell'Impresa Privata) hanno organizzato un sondaggio per raccogliere impressioni e gradimento sul nuovo Spesometro, relativo ai dati del primo semestre. Dopo aver analizzato un campione di circa 1.300 risposte al sondaggio su oltre 81.000 registrate, gli addetti ai lavori sono arrivati ad un giudizio assolutamente non soddisfacente sullo spesometro 2017.

Ricordiamo che il blocco del portale dal 22 al 26 settembre, anche per risolvere gli inconcepibili problemi di privacy, ha comportato notevoli ritardi e disagi per l'esecuzione dell'adempimento a circa il 70% degli operatori, oltre agli inaccettabili tempi di attesa per l’ottenimento dell’esito dell’elaborazione.

Percentuali di "s"gradimento

Vediamo qualche dato. Circa il 94% dei partecipanti al sondaggio ha espresso un parere negativo per quanto riguarda le scarse indicazioni di prassi messe a disposizione dall'Agenzia delle Entrate, in quanto ci si aspettava che una circolare spiegasse in modo più esaustivo e completo il nuovo adempimento; circa il 70% degli addetti ai lavori ha subìto i disagi provenienti dal blocco del portale dal 22 al 26 settembre e circa il 64% ha rilevato blocchi anche in altri momenti; circa il 72% degli intervistati ha rilevato come inaccettabili i tempi di attesa per l’esito dell’elaborazione.

In un comunicato congiunto ANC-Confimi, pubblicato lo scorso 4 dicembre sul sito ufficiale dell'ANC, le parti attestano la prevedibile bocciatura dello Spesometro 2017 da parte di imprese e professionisti, dovuta non solo ai problemi tecnici e di privacy che hanno caratterizzato tutta la fase iniziale di attuazione di tale adempimento, ma anche all'eccessiva onerosità dello stesso per gli operatori.

Facendo due calcoli al volo, infatti, è stato stimato che il costo di tali disagi è costato a imprese e professionisti dagli 800 milioni a 1,2 miliardi di Euro.

Declino del rapporto di fiducia Fisco/Contribuente

Marco Cuchel presidente dell'Associazione Nazionale Commercialisti, commenta il disastroso esito del sondaggio (peraltro ancora in corso), evidenziando che, al di là dei problemi tecnici e dell'onerosità dello Spesometro 2017, quello che deve preoccupare maggiormente è che ne è derivato un forte declino del rapporto di fiducia tra il Fisco e i contribuenti.

E pensare che doveva trattarsi di “un click e via”, come ha ricordato più di qualcuno dei partecipanti al sondaggio.