La manovra fiscale porterà una stangata da 30 miliardi di euro in tre anni. E’ quanto emerge dall’analisi compiuta da Unimpresa, l’associazione che rappresenta le micro, piccole e medie imprese, sul Documento di economia e finanza, il Def, alla base della Legge di Bilancio 2018. Secondo tale analisi, infatti, tra le righe del documento in approvazione in questi giorni sono nascoste ben 27 tra nuove tasse ed aumenti di quelle già esistenti che si tradurranno in un pesante salasso per le tasche degli italiani.

Stangata da 30 miliardi: le nuove tasse in arrivo

Nei prossimi tre anni, dal 2018 al 2020, gli italiani saranno chiamati a versare 30 miliardi di euro in più al fisco, una stangata risultante, secondo l’analisi di Unimpresa, da nuove tasse ed aumenti nascosti nelle pieghe della Legge di Bilancio 2018. Le nuove tasse da versare nelle casse dello Stato saranno complessivamente così distribuiti: 11,7 miliardi nel 2017, 9,5 miliardi nel 2019 e 8,3 miliardi nel 2020.

In totale sono 27 le voci ‘scovate’ e suscettibili di comportare un aumento delle tasse, in particolare, dalle nuove regole sulla fatturazione elettronica, che diventerà obbligatoria tra due anni, il fisco ricaverà maggiori introiti per 4,2 miliardi di euro, di cui 202,2 milioni nel 2018, 1,6 miliardi nel 2019 e 2,3 miliardi nel 2020.

Altri 4,2 miliardi di euro, sempre nel triennio, saranno ricavati dal rinvio dell’entrata in vigore dell’Iri, la nuova imposta sostitutiva sui redditi di impresa derivanti da partecipazione delle persone fisiche, la cui istituzione avrebbe comportato un risparmio fiscale che, in questo modo, verrà a mancare.

Altre imposizioni fiscali deriveranno dalla revisione delle possibili detrazioni spettanti per le spese per la riqualificazione energetica e per le ristrutturazioni edilizie (853 milioni), mentre 1,2 miliardi di euro saranno risparmiati a causa dei tagli al fondo per la riduzione della pressione fiscale.

Colpito dagli aumenti delle tasse anche il comparto giochi, particolarmente fruttuoso per l’Agenzia delle Entrate, che frutterà allo Stato 421 milioni nei prossimi tre anni.

Il commento di Unimpresa sulla stangata in arrivo

La Legge di Bilancio 2018, quindi, sarebbe, secondo le piccole imprese, particolarmente penalizzante per l’economia italiana, nonostante le dichiarazioni di senso opposto del governo.

‘Si tratta di un’ulteriore presa in giro’, ha dichiarato Claudio Pucci, vicepresidente di Unimpresa, rilevando che famiglie ed imprese avrebbero bisogno di una riduzione della pressione fiscale mentre, a conti fatti, si ritroveranno a subire provvedimenti di segno opposto, ‘smascherati’ dalla dettagliata analisi resa nota dall’associazione.