Mancano oramai poche ore all'arrivo della sonda Juno nell'orbita del pianeta Giove. Lanciata il 5 agosto 2001, dopo un viaggio di 5 anni nei quali ha percorso  500 milioni di chilometri alla velocità di quasi 36 km al secondo rispetto alla Terra, Juno entrerà nell'orbita di Giove il 4 luglio (alle 5 ore italiana) e studierà l’origine, l’evoluzione e la composizione interna del più grande pianeta del nostro sistema solare.

Sono previsti più di 30 avvicinamenti al pianeta, anche se la sonda resterà comunque ben lontana dalla superficie in questa fase, altrimenti le alte pressioni e temperature dell'atmosfera inferiore del pianeta la distruggerebbero. Ma cosa sappiamo fino a oggi di Giove?

Giove

Giove è il quinto pianeta del nostro Sistema Solare, si trova fra Marte e Saturno ed è il più grande fra tutti i pianeti; la sua superficie è pari quasi a 122 volte quella della Terra, mentre il suo volume è talmente grande che potrebbe contenere il nostro pianeta ben 1300 volte. Perennemente avvolto da una spessa coltre di nubi, la sua superficie è praticamente invisibile e, ancora oggi, non si sa con certezza se esista un nucleo solido nel pianeta.

Un gigante planetario

Questo pianeta gigante, al pari di Saturno, Urano e Nettuno, è gassoso essendo costituito principalmente da Idrogeno e Elio, in pratica si tratta della tessa composizione del nostro Sole. Un giorno su Giove dura meno di 10 ore ma, per fare un giro completo attorno al sole, il pianeta impiega quasi 12 dei nostri anni. La gravità su Giove è enorme e farebbe in modo, per un uomo che sulla terra pesasse 80 kg, di arrivare a pesarne ben 200 (sulla nostra luna ne peserebbe solo 13). Si tratta quindi di una forza di gravità talmente grande da arrivare a influenzare perfino le orbite degli altri pianeti. Se escludiamo il Sole e la Luna, Giove, dopo Venere, è il pianeta più brillante e, quando nel cielo notturno appare solitario, si merita l’appellativo di “stella della sera” o “stella del mattino”. 

Satelliti e tempeste

Giove, al pari di Marte, ha sempre attirato la curiosità dell’uomo.

Già gli antichi babilonesi lo studiavano come pianeta unico; solo nel 1610 Galileo Galilei scoprì l’esistenza di 4 satelliti: Io, Europa, Ganimede e Callisto. Ma attorno a Giove, oltre a questi che sono i più famosi, ne ruotano almeno altri 55 (il numero esatto non è noto). Un’altra curiosità di Giove è la “macchia rossa”; in pratica un enorme “uragano” che dura da almeno 300 anni ed è visibile anche dalla terra con attrezzatura amatoriale. E’ un uragano che si riduce molto lentamente. All'inizio dello scorso secolo aveva un diametro di 40.000 chilometri; nel 2014 si era ridotto a 16.000 chilometri (pur sempre grandezze che noi facciamo fatica a comprendere). Ma questa “macchia” o uragano non è la sola; nel 1939 furono viste sulla superficie del pianeta 3 grandi tempeste.

Queste tempeste per anni si sono regolarmente avvicinate e allontanate senza mai fondersi, fino a quando, nel 1998, due di queste si sono unite fra loro e due anni dopo nel 2000, anche la terza è stata inglobata dando origine a una unica immensa tempesta; e quando si parla di tempeste gioviane si parla di mostri talmente grandi che potrebbero contenere tutta la nostra piccola Terra.

Le nubi gioviane

Il pianeta è coperto da una spessa coltre nuvolosa alta circa 50 km. Non immaginiamoci però le nostre candide nubi, qui si tratta di ammoniaca ghiacciata e altri gas che formano nubi di colore diverso disposte in due strati; uno superiore e uno inferiore. Gli strati di nubi scorrono uno sopra l’altro e questo scorrimento genera venti violentissimi che raggiungo i 360/400 km orari, sulla Terra niente riuscirebbe a resistere a questa intensità. Insomma non è proprio una atmosfera tranquilla quella che avvolge il pianeta.