Segnatevi questa data: il 4 luglio, oltre ad essere il giorno dell'Indipendenza americana sarà anche quello in cui la sonda Juno raggiungerà il punto più vicino a Giove. Sarà, infatti, il primo veicolo ad avvicinarsi così tanto al gigante gassoso del Sistema Solare per studiarne la conformazione, le aurore e dare un'occhiata attraverso le nubi che si muovono svelte sulla sua superficie. Si tratta di un progetto molto importante da parte della Nasa, al quale ha partecipato anche un team italiano: sono italiane, infatti, le varie strumentazioni che permetteranno alla sonda di raggiungere Giove.

Il veicolo è stato spedito nello spazio il 5 agosto 2011 e in meno di 5 anni è riuscito ad arrivare al punto più vicino a Giove rispetto ai suoi predecessori. Il motore della sonda verrà acceso per circa 35 minuti per entrare nell'orbita di Giove, il prossimo 4 luglio. Ovviamente la cronaca di questo evento sarà disponibile sul sito ufficiale della Nasa, anche se ce ne occuperemo anche noi qui su Blasting News, è sufficiente premere il tasto "Segui" per ricevere via email le maggiori notizie scientifiche del momento.

Cosa succederà dopo l'incontro ravvicinato fra Juno e Giove

Partiamo dal presupposto che il pianeta emana una quantità di radiazioni pari a 100 milioni di radiografie. In pratica la sonda si troverà al centro dell'ambiente più radioattivo del Sistema Solare e sarà interessante vedere se riuscirà a inviare i dati qui sulla Terra oppure se sarà distrutta o risucchiata dalla gravità o dal campo elettrico che si creerà sulla superficie del gigante gassoso.

In più, Giove ruota ad un ritmo molto più elevato rispetto alla Terra: un giorno, su quel pianeta, equivale a 10 ore sulla nostra Terra. E poi la straordinaria grandezza di Giove: pensate che la Terra è così piccola da entrare perfettamente nella cosiddetta macchia rossa (quella in basso a sinistra nella foto) che ruota nell'atmosfera del pianeta.

L'appuntamento, insomma, è per il 4 luglio sul sito della Nasa, dove potremo finalmente vedere da vicino uno dei corpi celesti più complessi del nostro Universo.