Anche la Sardegna si sta preparando ad accogliere il carnevale 2016: una festa che trasformerà l'isola in un teatro di tradizioni millenarie e suggestivi riti propiziatori. Una terra non più austera, ma scrigno di gloriose civiltà di un tempo lontano, capaci di racchiudere un inestimabile patrimonio storico e monumentale, al cospetto di una delle regioni più antiche del vecchio continente.
Ciò che contraddistingue il carnevale sardo da altre manifestazioni della penisola è lo stretto legame tra 'l'uomo e la natura': connubio indissolubile, che i sardi hanno nel proprio dna nei confronti della loro regione d'appartenenza.
Carnevale in Sardegna: i più belli da vedere nel nord dell'isola
La peculiarità del carnevale in Sardegna è quella di trovare delle sostanziali differenze in qualunque centro abitato. Il nostro viaggio partirà dal nord dell'isola, dalla città di Ottana. Il carnevale ottanese affonda le proprie radici in una cultura campestre e rurale. Nel corso dei secoli ha conservato la sua identità e cultura folkloristica grazie agli abitanti del posto, che sapientemente hanno continuato a portare avanti i riti e il suo vero significato.
Il carnevale di Ottana è un vera rappresentazione antropologica caratterizzata dal 'culto del bove”, praticato sin dal neolitico in tutte le realtà agro-pastorali intorno al Mediterraneo. Da sempre, il toro simbolo di forza e virilità, una figura utilizzata dai popoli per scacciare gli spiriti maligni e richiamare il ritorno della primavera.
Passiamo al carnevale di Mamoiada 2016: altro appuntamento da non perdere, che si svolge nel cuore della Barbagia. Le origini di questa manifestazione non sono del tutto chiare, ma è certo che siamo di fronte a una tradizione millenaria. I protagonisti del carnevale mamoiadino sono le maschere dei 'Mamuthones' e gli 'Issohadores'. I primi, dei personaggi dall'aspetto rozzo contraddistinti da una bellissima maschera nera di legno d'ontano, la loro espressione è quasi impassibile senza sentimenti, dall'altra, gli Issohadores, vestiti da un corpetto rosso e maschera bianca hanno il compito di catturare con dei lacci alcune ragazze.
Anche in questo caso, il rito è incentrato sulla fertilità e la buona salute.
Lula e Gavoi: il rito di Dionisio
Uno dei carnevali più suggestivi di tutta la Sardegna è quello di Lula, la sua maschera denominata 'su Batitleddu' incute timore, il volto del personaggio è coperto di sangue e fuliggine, sul capo, due grandi corna fissate con uno stomaco di capra, il corpo ricoperto di pelli di pecora e montone. Tale personaggio ha un aspetto tutt'altro che rassicurante ed è legato a pratiche di origine pagane connesse ai riti Dionisiaci Oppure il carnevale di Gavoi: Il carnevale gavoese apre ufficialmente con il giovedì grasso, quando in piazza vengono preparare le fave con il lardo, chiamate 'jobia lardajola' e con il raduno di centinaia di tamburini 'sa sortilla 'e tumbarinos', strumenti costruiti a mano con pelli di capre e pecore.
Anche in questo caso, l'origine della manifestazione si perde nella notte dei tempi. Il carnevale a Gavoi è correlato da una serie di incredibili riti. La fine del carnevale avviene soltanto all'alba del mercoledì, prima però, nel martedì grasso viene bruciato Zizzarone, il fantoccio del re di carnevale.