Nell’epoca dei social mantenere un segreto diventa sempre più difficile: lo sa bene Carlo Conti che ha visto i nomi dei partecipanti al prossimo Festival di Sanremo svelati in anteprima dagli Statuto su Facebook. La band torinese ha rotto il silenzio, in un post in cui annunciava di non aver superato per un soffio le selezioni per i 20 big in gara. Anzi 22, visto che proprio oggi si è saputo che è aumentato il numero dei cantanti in competizione.

Tutto sembrava andare per il meglio: era stata creata ad hoc una trasmissione, Sarà Sanremo, per rendere pubblici i nomi prescelti; nessuno pensava a una fuga di notizie che andasse ben al di là di quella parziale e pilotata dagli stessi autori della manifestazione, che si legge ogni anno sui giornali. Un bel dispetto da parte degli esclusi a Carlo Conti, che nel suo programma lunedì prossimo non potrà far altro che ripetere quello che ormai tutti conoscono. Certo, ci sarà anche la gara tra i giovani per conquistarsi la presenza sul palco dell'Ariston tra le Nuove Proposte, ma quest’ultima ha sempre interessato meno della competizione tra i cantanti celebri.

La lista rivelata dagli Statuto

Gli Statuto hanno pubblicato i nomi, aggiungendo in un secondo momento di essersi basati solamente sulle voci che girano in rete. Ma a tutti questo è sembrato un tentativo di minimizzare, quando ormai la polemica era scoppiata. Infatti, la lista è troppo precisa per risultare il frutto di una semplice intuizione. Inoltre l’aver indicato anche la casa discografica per ciascun cantante, lascia intendere quello che tutti sanno, ma nessuno dice: sono gli industriali del settore a spartirsi i posti disponibili per Sanremo, condizionando pesantemente le scelte del direttore artistico. La lista dei 22, ancora con diversi nomi incerti, comprenderebbe Fiorella Mannoia (Sony), Francesco Renga (Sony), Marco Masini (Sony), Chiara Galiazzo (Sony), Giusy Ferreri (Sony), Fabrizio Moro (Sony), Sergio Sylvestre (Sony), Gigi D'Alessio (Sony), The Kolors (Baraonda), Elodie (Universal), Fausto Leali oppure Michele Zarrillo (entrambi con Universal), Clementino (Universal), Nesli (Universal) o Briga (Honiro/SONY) o Baby K (Sony), Paola Turci o Ron (Warner), Marco Carta o Renzo Rubino (Warner), Francesco Gabbani (BMG), Amara in duetto con Paolo Vallesi (IDA), Ermal Meta (Mescal), Loredana Berté (Warner) o Al Bano (Sony) o I Nomadi (Indi Records), Samuel dei Subsonica (Sony) o Levante (Carosello), Ludovica Comello (casa discografica da definire), Bianca Atzei (Baraonda) o Raphael Gualazzi (Sugar).

È divertente soprattutto esaminare i cantanti ancora in dubbio: in questo caso la spartizione avverrebbe per generi, con almeno un esponente della scena rap, un interprete stagionato, un outsider poco conosciuto, un grande ritorno; non importa chi, conta preparare il minestrone con tutti gli ingredienti ben dosati per attirare il grande pubblico. Resta la curiosità di vedere come si risolveranno i ballottaggi e se Conti rivoluzionerà la lista all’ultimo momento, possibilità che a questo punto sembra molto remota. C'è da dire che, se volevano far parlare di loro, gli Statuto – con questa rivelazione che ha rotto uno dei meccanismi più collaudati di Sanremo – ci sono decisamente riusciti.