Proprio nell’anno di Maria De Filippi alla conduzione del Festival di Sanremo mancherà sul palco dell’Ariston uno dei personaggi da sempre più amati e profondamente legati alla rassegna, nonché abituale compagno di lavoro della conduttrice di Amici. Infatti per la prima volta dopo diversi anni il maestro Beppe Vessicchio non dirigerà l’orchestra. La notizia ha subito gettato nel panico il web: l’anno scorso il musicista non comparve nella prima serata della rassegna e sui social subito ebbe successo l’hashtag #usciteVessicchio: quando poi salì sul podio il giorno successivo tutti tirarono un sospiro di sollievo.

Vessicchio a Sanremo

Sanremo è una speciale cerimonia laica, una messa fin troppo cantata che vive dei suoi riti. Ed uno di questi è sicuramente l’apparizione del barbuto direttore d’orchestra nei pochi secondi che precedono l’esecuzione di almeno un brano in gara. Sono innumerevoli i cantanti che in passato si sono affidati al celebre musicista. Li ricorda lo stesso Vessicchio, che ammette in un’intervista al Corriere della Sera di aver saltato solo tre o quattro edizioni a partire dal 1990, anno in cui Adriano Aragozzini reintrodusse l’orchestra dal vivo: quella volta, ad esempio, accompagnò le esibizioni di Mango e Mia Martini, anche se la prima volta in assoluto a Sanremo fu nel 1985 con “Canzone Triste” di Zucchero.

Il maestro è un fiume in piena di ricordi e aneddoti: dai coristi che nelle pause si divertono ad imitare – immaginiamo con quanta cattiveria – i cantanti, fino ai pranzi al ristorante con tutta l’orchestra o, altrimenti, alla celebre frittatona di pasta preparata per tutti dal tastierista.

Le ragioni dell’assenza

Ma allora come mai Beppe Vessicchio non sarà presente al festival? “È solo un caso – spiega il maestro – i due cantanti che mi avevano contattato alla fine non sono stati scelti da Carlo Conti”. Così il direttore artistico della rassegna ci ha involontariamente privati del piacere di ritrovare ancora una volta questo volto così popolare, che però la prende a ridere: “Almeno insieme alla De Filippi abbiamo evitato l’effetto presepe con Giuseppe e Maria”.

Poi aggiunge che magari farà una capatina per salutare i tanti amici che lavorano alla manifestazione, eviterà di fare l’opinionista nelle trasmissioni televisive che pure l’hanno già invitato, ma ne approfitterà per presentare il suo nuovo libro “La musica fa crescere i pomodori”. Certo a noi mancherà parecchio colui che si autodefinisce “un animale mitologico: metà uomo e metà orchestra”.