Il rapporto "Ambiente in Europa" presenta, per la sua edizione 2014, una situazione differente rispetto a quella descritta nei rapporti precedenti, con paesi che salgono la classifica europea nella riduzione di anidride carbonica e altri gas nocivi per l'ambiente e paesi che invece scendono agli ultimi posti. Paesi "In" e "out", dunque, che cambiano in base a svariati fattori tra i quali l'economia e la crisi che negli ultimi anni ha colpito alcuni paesi europei, come l'Italia.
E proprio l'Italia è protagonista dell'ascesa nella classifica europea: secondo il rapporto Legambiente, infatti, l'Italia emerge nel 2014 come il paese che consuma meno risorse, produce meno energia e di conseguenza emette meno emissioni di gas nocivi.
Paragonata al paese che per anni è stato leader di questa classifica, la Germania, i consumi italiani sono drasticamente inferiori: meno 23% di anidride carbonica emessa (meno 15% rispetto alla media europea), meno 32% di consumo di energia rispetto la Germania (meno 14% rispetto alla media europea). Quanto è emerso pare, tuttavia, essere il frutto di scelte dettate dalla crisi e condizione economica attuale piuttosto che da una strategia ben precisa per la massimizzazione dell'impiego delle risorse.
Ma la massimizzazione dell'utilizzo delle risorse c'è e in questi termini l'Italia ha registrato un utilizzo migliore delle risorse del 10% sempre rispetto alla Germania e del 23% rispetto alla media europea.
La situazione dipinta dal rapporto Legambiente mostra già un cambiamento nell'occupazione dei posti di leadership in tema di salute ambientale derivante dall'utilizzo di risorse, energie ed emissioni di gas nocivi da parte dei paesi europei.
Un quadro quasi identico è stato disegnato dal rapporto Eurostat 2014 che assegna a Berlino e alla Germania un primato negativo dal punto di vista ambientale. L'industria tedesca lavora e lo fa a pieno regime, ma questo la fa risultare il paese con il maggior volume di emissioni di anidride carbonica e gas nocivi per l'aria.
A quanto risulta dai dati Eurostat, infatti, sarebbero 760 milioni le tonnellate di CO2 rilasciate dalle industrie tedesche, in aumento quest'anno. Con questi risultati la Germania supera la Gran Bretagna con 455 milioni di tonnellate rilasciate, la Francia con 346 tonnellate e l'Italia che ne emette "solo" 342 milioni di tonnellate.
Se, dunque, l'Italia riduce del 6% le proprie emissioni rispetto a due anni fa, la Germania le aumenta del 2%, confermandosi il paese industriale più inquinante in Europa, portandosi all'ultimo posto (decisamente "out") nella classifica dei paesi europei sempre più volti all'economia "green".