«Volevo venderlo su ebay per acquistare un Iphone nuovo», è stata questa la giustificazione data dal ragazzo olandese di sedici anni che ieri ha tentato di portare via dagli scavi una tegola in terracotta trovata in una domus di via dell’Abbondanza. Ad accompagnarlo nel tour di Pompei la madre, che non si sarebbe accorta di nulla. Per fortuna ha assistito alla scena un turista americano, che ha subito avvisato un custode e ha reso possibile l’intervento dei carabinieri.
La refurtiva era nello zaino del giovane olandese, che, essendo minorenne, è stato denunciato a piede libero e affidato alla madre. Gli archeologi della sovrintendenza hanno dato rassicurazioni sulle buone condizioni del reperto, ma sono alla ricerca della sua collocazione originaria: né il giovane ladro, né il turista americano ricordavano la domus alla quale sarebbe stato sottratto.
Un supermercato di souvenir? - Non è sicuramente il primo tentativo di furto ai danni di Pompei. L’estate scorsa un giornalista aveva raccolto diversi reperti nel suo zaino nell’indifferenza dei turisti e senza incorrere in alcun custode.
Dopo averli portati al di fuori del sito li aveva consegnato denunciando l’abbandono totale in cui versano gli scavi e dimostrando come i furti sarebbero all’ordine del giorno.
Il reperto restituito 50 anni dopo – Lo scorso autunno invece ha fatto il giro del mondo la notizia di una coppia italo-canadese di Montreal che ha restituito alla Soprintendenza di Pompei un reperto rubato nel 1964 in occasione del viaggio di nozze in Italia. Si trattava di un’antefissa in terracotta che originariamente decorava la testata delle travi del Teatro grande. Anche cinquant’anni fa ai ladri era bastato uno zainetto, ed anche in questo caso l’unico deterrente è stato la coscienza dei turisti. Dopo mezzo secolo purtroppo nulla è cambiato, e chissà quanti furti continuano a passare inosservati. Per Pompei al dramma dei crolli e dell'incuria rischia di affiancarsi quello silente di un sistematico saccheggio.