Oggi 25 marzo 2017 alle 20 e 30, ora locale, sara' l'Earth Hour, l'ora della Terra, la mobilitazione indetta ogni anno a partire dal 2007 dal Wwf, per sensibilizzare sui cambiamenti climatici e, sempre più estremi, che stanno avvenendo a livello globale sempre più spesso.

In tutto il mondo, dal Sud Africa fino in Groenlandia centinaia di milioni di persone e esercizi, sia pubblici che privati, nonché migliaia di monumenti e Musei, come il MAXXI in Italia, resteranno al buio per un' ora.

Come indica il V Rapporto del Gruppo intergovernativo sul clima, gli eventi estremi verificatisi negli ultimi anni, hanno un'impatto notevole sulla vita delle persone, non solo nell'immediato, ma molto tempo dopo che l'evento è accaduto. Questo perché incide non solo sulla sfera economica, ma soprattutto, sulla sfera emotiva e affettiva dei soggetti coinvolti.

Considerando anche il fatto che, come rilevato dal Wwf, i disastri ambientali sono triplicati dal 1960, è necessario che iniziative come l'Earth Hour, di per sé lodevoli, siano seguite da interventi concreti.

Un vero cambiamento è il risultato di sforzi consapevoli e coordinati

Le ragioni che stanno alla base dei cambiamenti climatici sono molteplici e complesse, ma, sicuramente, la principale è il fattore umano.

Le cause da combattere, come l'eccessiva quantità di CO2 immessa nell'atmosfera a causa delle nostre attività, in primo luogo quelle industriali, sono state chiaramente riconosciute e condivise dalla società civile a dalla comunità scientifica internazionale. Le grandi Nazioni industrializzate, in primis gli Stati Uniti e la Cina, sembrano essere maggiormente consapevoli della necessità immediata di intervento, anche per tutelare le successive generazioni. Lo si è visto anche con gli Accordi di Parigi, ultimamente.

Comunque la nostra è, ancora, una società troppo sbilanciata sui combustibili fossili, sia per quanto riguarda i trasporti, che per la generazione di energia. Occorre una spinta ulteriore verso l'utilizzo capillare delle fonti rinnovabili. Occorrono investimenti massicci, che potrebbero anche essere un buon volano di crescita economica. Occorre una maggiore cultura ambientale. In molte parti d'Italia, ancora oggi, la raccolta differenziata dei rifiuti non ha raggiunto il 100%, e dove c'è, molti non prestano molta attenzione a farla correttamente, nonostante le pesanti sanzioni.

Sono, quindi, necessari sforzi consapevoli e coordinati a tutti i livelli per poter attuare un vero cambiamento. Speriamo chel'Earth Hour spinga in questa direzione.