Al momento non esistono abitanti di questa isola ma se continuiamo di questo passo a breve esisterà una vera e propria nazione. Esattamente nell'oceano pacifico, tra le Hawaii e la California esiste un'enorme accumulo di detriti avente le dimensioni di una vera Nazione, pensate che al momento l'isola possiede una superficie 3 volte più grande della Francia. L'isola in questione è stata nominata Great Pacific Garbage Patch ed è l'ammasso di detriti plastici più grande del mondo.

Cerchiamo di capire assieme le conclusioni a cui è giunta la fondazione olandese Ocean Cleanup che ha eseguito un lungo sopralluogo nell'area interessata.

Quanto è grande e da cosa è composta l'isola?

La Great Pacific Garbage Patch, è composta per il 99,9% da frammenti di plastica galleggiante per un totale di circa 80 mila tonnellate. Questo grandissimo accumulo di plastica è dovuto all'incrocio delle correnti marine che ha fatto sì che venga riunita in quest'area la totalità dei detriti di tutti gli oceani e la concentrazione di rifiuti supera il chilogrammo al chilometro quadro. Questo quadro della situazione reale è 16 volte maggiore rispetto a quanto si stimasse fino a poco tempo fa.

Dalle analisi effettuate è emerso che il 46% della plastica che forma la grande isola deriva dalle reti da pesca, mentre il restante 54% è costituito dagli scarti di plastica che l'uomo getta nel mare come se fosse un sacco della spazzatura. All'interno di questa isola per citare solo qualche elemento, possiamo trovare cassette, bottiglie d'acqua di ogni forma e dimensione, film plastici, ecc. La concentrazione di spazzatura che è passata dai 400 grammi per chilometro quadro degli anni ’70 a 1,23 kg nel 2015.

Come si può intervenire?

Di questo passo l'isola potrebbe assumere gigantesche dimensioni a distanza di 5 anni, per questo motivo gli ecologisti e la fondazione Ocean Cleanup stanno cercando il metodo più consono e meno distruttivo possibile per rimuovere totalmente la plastica.

Secondo la fondazione sarebbe quasi impossibile rimuovere la plastica con metodi tradizionali, come le reti attaccate alle barche, pertanto hanno sviluppato un sistema meccanico che galleggia sull’acqua e concentra le materie plastiche disperse nell'oceano in aree più dense, che possono essere facilmente raccolte dalle barche e portate a riva per essere smaltite.

Cervello prima delle macchine

Questo è solamente uno dei danni causati dall'uomo all'ecosistema e al mondo intero. La soluzione migliore sarebbe quella di formare le generazioni future ad essere più rispettosi del nostro Mondo e della natura che ci circonda e di non aspettare che si creino eventi dannosi per il mondo intero per poter intervenire a risolvere il problema.