Cagliari in serie B, Atalanta in Serie A. Questo il verdetto del campo per due squadre che, nell'arco del campionato appena terminato, hanno bene o male raccolto quanto seminato. Forse al Cagliari manca qualche punto dettato dall'inesperienza della squadra e della dirigenza, oltre che dalla spregiudicatezza del modulo zemaniano che ha segnato inesorabilmente il campionato della squadra sarda.
Ma mentre la serie A si prepara al nuovo campionato, un colpo di coda potrebbe muovere quello appena concluso.
Il nuovo caso calcioscommesse
Il pm Di Martino ha tra le mani il fascicolo relativo a due partite dell'Atalanta nel campionato 2010/2011, con Crotone e Ascoli. Il collegamento con le scommesse clandestine resta l'ex capitano bergamasco Cristiano Doni, per cui per la società si paleserebbe solo la responsabilità oggettiva, in linea con quanto già accaduto proprio nel 2011. Ma questa volta la situazione si complica per la presunta partecipazione alla combine da parte di Colantuomo, allenatore dell'Atalanta nel campionato "incriminato".
Pene inasprite?
Il problema vero dell'Atalanta, però, non sono solo i punti di penalizzazione. Dopo l'ultimo scandalo di quest'estate, relativo al filone d'inchiesta catanese, Tavecchio ha prospettato pene più severe per riuscire a combattere con più efficacia il cancro che sta consumando il cuore del calcio. E queste pene più severe potrebbero tradursi in un aggravio maggiore per il caso di responsabilità oggettiva, e una velocità di esecuzione aumentata. In altre parole i punti di penalizzazione potrebbero essere applicati già nel campionato appena concluso, andando a colpire la classifica che, a questo punto, rischia di essere un po' meno definitiva fino alla comminazione delle pene.
I rischi per i bergamaschi
Nel 2011, per l'accertamento della combine di una sola partita, vennero assegnati 6 punti di penalizzazione all'Atalanta, punti che scontò nel campionato successivo. Ma questa volta il rischio è di doverli scontare nel campionato appena concluso. Considerando che le partite incriminate sono due e che anche l'ex tecnico è coinvolto, i 6 punti del 2011 potrebbero essere riproposti se non addirittura maggiorati. Il Cagliari ha concluso lo scorso campionato al terzultimo posto, a 3 punti dall'Atalanta, risultando la prima tra le squadre retrocesse. Una penalizzazione immediata dell'Atalanta per più di 3 punti, quindi, porterebbe di nuovo in serie A i sardi. Tutto però dipende dalla velocità della procura federale, e dall'effettiva applicazione delle pene più severe prospettate dalla dirigenza del calcio italiano.
Ripescaggio: un bene o un male?
Il problema per il Cagliari, in caso di ripescaggio, sarebbe l'allestimento di una squadra per affrontare la serie A senza dover subire l'onta di una seconda retrocessione. Per quanto uno dei problemi più grossi dell'anno scorso sia stato risolto con l'acquisto di Storari, la compagine è per il momento costruita su un'intelaiatura studiata per la serie B. Trattenendo quei giocatori che sembrano in partenza (Farias e M'Poku in primis) potrebbe anche sopravvivere in serie A e il mercato è ancora lungo, ma una decisione tardiva in merito al ripescaggio potrebbero fare più male che bene alla società sarda. Restano comunque ampi margini di manovra grazie al tesoretto accumulato con la cessione definitiva di Nainggolan e il prestito oneroso di Ibarbo. Nelle prossime settimane sapremo di più sulla prossima composizione della serie A.