Torino- Al rientro dalla pausa per le Nazionali, la Juventus è impegnata in casa contro il Pescara, ma il pensiero è, inevitabilmente, alla delicata sfida di Champions contro il Siviglia. La priorità data all'impegno di Coppa è evidente nelle scelte di formazione di Allegri, che si affida al consolidato 3-5-2, ma senza Buffon, Marchisio e Pjanic, con Hernanes confermato davanti alla difesa e la coppia d'attacco Mandzukic-Higuan.

I fattori cambiano, ma la sostanza no e, pur senza aver espresso ancora tutte le proprie potenzialità, i bianco-neri s'impongono con un netto 3-0 nei confronti del Pescara, ancora a secco di vittorie (sul campo) in questa stagione.

Se Higuain stecca

Dopo le critiche e il turbolento ritorno in Argentina, la partita casalinga contro la terzultima della classe rappresenta una preda facile per il cannibale Higuain, ma, nonostante gli sforzi, non riesce a trovare il guizzo decisivo. L'argentino ha voglia e come. Lo si evince dall'aggressività con cui va a pressare i difensori avversari e dalla ricerca ossessiva di assist vincenti, come quelli dell'ispirato Alex Sandro nel primo tempo, e dalle conclusioni del secondo tempo.

Il Pipita però fa cilecca in tutte le occasioni, un po' per difetto di mira e un po' per sfortuna (al 53' solo il palo gli nega la gioia del gol). Alla Juve, però, non mancano le soluzioni per trafiggere l'avversaria e così a scompaginare la difesa abruzzese ci pensa l'asse Khedira-Mandzukic che al 36' e al 63' si scambiano nei ruoli di rifinitori e finalizzatori. La partita viene chiusa poi definitivamente sul 3-0 al 69' da Hernanes che con un bel tiro da fuori riesce a strappare l'applauso dei suoi tifosi.

Il delfino annega

La situazione per il Pescara si complica ulteriormente, terzultima in classifica col potenziale rischio di ritrovarsi ultima alla fine di questa giornata di campionato, con 5 sconfitte nelle ultime 5 partite e soprattutto alla quarta gara consecutiva senza segnare reti.

La squadra, complice anche qualche infortunio, sembra aver perso un po' di brillantezza, nonostante cerchi sempre di giocare a calcio, come vuole il tecnico Massimo Oddo. Un discreto primo tempo per gli abruzzesi, che possono anche recriminare per un'occasione fallita da Caprari sul punteggio ancora sullo 0-0, ma questo rimane di fatto il loro unico squillo offensivo.

La prima volta

Dulcis in fundo nella notte torinese è stato lo storico debutto del classe 2000 Moise Kean, il primo calciatore nato nel nuovo millennio a giocare in serie A. Pochi minuti per lui, entrato a 6 minuti dal termine per far rifiatare Mandzukic, e pochi palloni per mettere in evidenza il suo talento, ma un futuro molto promettente davanti.