Il calcio risulta essere per bocca di tutti lo sport più bello del mondo, in quanto ti permette di provare emozioni e sensazioni, che la realtà quotidiana a volte non ti permette di manifestare e di realizzare. Uno sport che porta con sé delle storie uniche e particolari, uno sport che in un minuto ti può cambiare veramente l'esistenza, uno sport capace di portarti dall'inferno al paradiso, grazie al cuore, alla tenacia e ad una grandissima forza d'animo.
Ecco perché il calcio, il più delle volte è anche quello sport che ti salva la vita, una breve lista, vi illustrerà tali prospettive.
Dal barcone alla A, nel calcio si può
Una fuga su un barcone per sfuggire alla morte, trovando in Italia e nel calcio la sua salvezza. Protagonista di questa bellissima storia è il diciottenne, Mamadou Coulibaly, attuale centrocampista del Pescara di Zeman, che ieri lo ha fatto esordire per la prima volta nel massimo campionato italiano, facendolo entrare al minuto 70', nella sfida giocata a Bergamo contro l'Atalanta.
Sfuggito al narcotraffico
Il calcio è stato un'ancora di salvezza anche per l'arcigno centrocampista cileno dell'Inter, Gary Medel.
Infanzia a dir poco turbolenta quella del pitbull, cresciuto in uno dei quartieri più poveri e dediti al crimine della capitale cilena di Santiago. Lo stesso Medel dirà più tardi, che se non avesse trovato fortuna con il pallone, sarebbe diventato un trafficante di droga.
Albania, terra di povertà
Storia diversa dalla precedente, ma comunque cambiata grazie al calcio, è quella del difensore albanese del Napoli, Elseid Hysaj. Il terzino, prima di approdare in Italia, era partito dalla sua terra, grazie ad uno scafista, pagato dal padre per salvare la sua famiglia. Arrivato nella penisola, il ragazzo fu notato da Fiorentina ed Empoli, per poi andare a giocare proprio con i secondi la sua prima stagione in serie A.
Fuerte Apache
Facile capire di chi stiamo parlando, ovvero di Carlitos tevez, ex giocatore di Juve e Manchester United, fra le tante e adesso calciatore dello Shangai Shenhua. Cresciuto a Ciudadela, parte bassa di Buenos Aires, vive un'infanzia burrascosa, tra piccoli crimini e uso di droga. Ma grazie al calcio è riuscito a sfuggire alla malavita, diventando uno dei calciatori più amati della sua generazione.
Il ragazzo di strada
Ultimo nome di questa curiosa lista è l'attaccante polacco del Napoli, Arkadiusz Milik. Infanzia difficile la sua, cresciuto a Tychy, citta del voivodato della Slesia, sin dalla piccolissima età entra nel tunnel della malavita, iniziando a fumare a soli sei anni e facendo piccoli furti nei negozi di dolci e sigarette. Ma il pallone, per sua e nostra fortuna, lo ha salvato, portandolo ad essere uno dei migliori talenti in circolazione.