All'Inter, durante la gestione di Massimo moratti, sono arrivati tantissimi campioni e alcuni sono stati pagati a peso d'oro. Fino al 2006, anno di Calciopoli, il confronto tra soldi spesi e trofei vinti era assolutamente impari, da quell'anno in poi, fino alla cessione della società a Erick Thohir, il palmares dell'Inter è tornato a riempirsi di trofei con il picco più alto nel 2010 dove nella stessa stagione c'è stata la conquista del Triplete (Campionato, Coppa Italia e la tanto attesa Champions League).
MISTER 90 MILIARDI
Uno degli acquisti più dispendiosi nell'era Moratti è stato senza dubbio Christian Vieri. Il suo trasferimento dalla Lazio all'Inter nell'estate del 1999 per 90 miliardi di lire (69 liquidi più il cartellino di Diego Pablo Simeone valutato 21 miliardi) fece registrare, all'epoca, un record assoluto per il calciomercato. In totale con i nerazzurri giocò 190 gare segnando 123 reti e vincendo solo una Coppa Italia nella stagione 2004/2005.
Oggi, intervistato da Sky Sport, è ritornato sulla sua esperienza interista svelando alcuni aneddoti: "In quegli anni non eravamo attrezzati per vincere: Juve e Milan erano più forti di noi ma sono sicuro che se quel 5 maggio avessimo battuto la Lazio e vinto il Campionato sarebbe cambiato tutto. Invece poi Ronaldo è andato via, Cuper dopo pochi mesi andò via e con lui tanti calciatori".
Nella mente di Moratti e dei tanti tifosi il sogno era costruire una super coppia d'attacco con Vieri e Ronaldo ma Bobo spiega il perchè non funzionò: "Una volta mi facevo male io e una volta lui. Non abbiamo mai giocato 20 partite di fila insieme però eravamo la coppia dei sogni. Quello che eravamo io e Ronaldo all'Inter rimarrà per sempre, siamo stati i due più forti che la società abbia mai avuto. Io nell'estate del 2002 avevo detto a Moratti di non venderlo anche perchè aveva appena vinto un mondiale ma la scelta era o lui o Cuper".
Il rapporto con il presidente Moratti si rovinò quando usci fuori la storia dei pedinamenti: "Non c'era proprio motivo - rivela Vieri - non facevo nulla. Tutti dicevano che uscivo fino a tardi ogni notte ma io uscivo solo la domenica come i miei compagni. Ormai non ci penso più, guardo solo ai sei anni che ho giocato: ai compagni, ai gol, alle vittorie e anche alle sconfitte anche perchè giocare titolare nell'Inter è una osa importante. A Moratti lo perdono: mi ha comprato per 90 miliardi mi ha sempre fatto contratti alti e per questo lo ringrazio. Ho fatto tanti gol e gli ho fatto vendere tante maglie con il numero 32 quindi ho la coscienza apposto".