Guardi Palermo-Pro Vercelli e capisci che lì dentro c’è tutta la Serie B. E la sua diversità dal campionato maggiore. Alla fine l’unica squadra imbattuta ha superato l’unica senza vittorie, balzando al quarto posto grazie al maxi-sorpasso di quattro squadre. Ma chi ha visto la partita può confermare come a livello di gioco non si sia vista alcuna differenza tra una formazione reduce dalla A e con tanti giocatori di categoria superiore, e magari di caratura internazionale, ed una che proviene da un inizio di campionato da incubo, con tanti giovani esordienti e un allenatore in bilico.
Palermo: i singoli basteranno sempre?
La sfida tra due tecnici reduci dalla Lega Pro ha lasciato l’amaro in bocca a Grassadonia, che ora può però quantomeno sperare di aver intrapreso la strada giusta, e tanta soddisfazione a Bruno Tedino, perché quando si vincono partite così, giocate maluccio, è un gran segnale, che si unisce al successo sul Perugia e al pareggio di Brescia con tanti rincalzi. Insomma, il vero Palermo non lo si è ancora visto, come modulo e gioco, per ora funzionano solo le giocate dei singoli, eppure i rosanero sono a un passo dalla vetta occupata da Perugia e Frosinone, protagonista di uno scontro diretto infuocato: un po’ quello che si dice per la Serie A, dove alla Juventus basta mostrare i muscoli per far rintanare gli avversari, con due differenze, che al piano inferiore il gap è più ridotto e soprattutto che in B le piccole se la giocano quasi sempre all’insegna del coraggio.
Le quattro regine
Resta insomma la sensazione che i siciliani siano la vera corazzata di un campionato che sembra aver già espresso i nomi delle quattro regine e forse pure una gerarchia, stimolata dal brutto passo falso dell’Empoli, in casa contro il Cittadella, altra mina vagante di un torneo il cui interesse maggiore sembra essere quello di individuare le candidate alla zona playoff. Perché Perugia e Frosinone hanno confermato di essere ad alti livelli e di avere tutto per starci: poi la differenza può farla un rigore a favore dubbio concesso o avuto corto, o un solo gol, come successo martedì tra Perugia e Palermo e sabato alla sfida del “Curi”, ormai un classico tra B e Lega Pro, deciso purtroppo, e non è la prima volta, da qualche errore arbitrale di troppo.
Ternana e Venezia agli antipodi
Pazienza, qui di Var comprensibilmente neppure l’ombra, quindi non resta che gustarsi un campionato come sempre eccezionale, con quattro squadre più forti delle altre, un gruppo di aspiranti ai playoff, che rilancia in questa settimana le ambizioni del Bari, più che di un Parma convalescente, e poi il resto della compagnia sospeso tra sogni e lotta salvezza. Sul fondo si va davvero piano, ma in pochi rinunciano a giocare: qualcuno, forse, (Pochesci alla Ternana) deve ancora prendere le misure al campionato e studiare meglio qualche avversario, qualcun altro, Inzaghi, schiera formazioni troppo attendiste. Il peggior attacco si spiega anche così, oltre che con un calciomercato da comparsa che stride con gli strali del presidente Tacopina contro il non gioco della squadra.