Prima della gara tra Atalanta vs Juventus terminata in parità, il Direttore Sportivo della Juventus Cristiano Giuntoli ha rilasciato un'interessante intervista a Repubblica toccando vari temi, dal rapporto con Massimiliano Allegri alle future strategie che adotterà il club.

Il Ds della Juventus Giuntoli ha parlato di Allegri

Che cosa significa Juventus per Cristiano Giuntoli?

"Mi sento a casa. Mi vengono i lucciconi a pensare di non poter condividere tutto questo con mio babbo Tiziano, che se ne è andato nel 2005. Io sono cresciuto leggendo Caminiti su Tuttosport, i miei idoli erano Platini e Boniek. E poi Zoff, Gentile, Cabrini" ha esordito.

Nel corso del proprio intervento, il nuovo Ds è poi andato sull'attualità parlando del rapporto con l'attuale allenatore dei bianconeri: "Allegri è la punta di diamante del club, un grande riferimento in questa delicata fase di passaggio. Siamo noi che dobbiamo portare la Juve al suo livello. Io ho sempre protetto i miei tecnici: cerco di capire come ragionano per potermi confrontare con loro e aiutarli".

Una squadra, quella messa a disposizione dell'ex Milan, che è il frutto di pochi ma mirati movimenti di mercato portati avanti questa estate: "Abbiamo perso giocatori di esperienza, ma confermato Rabiot, riscattato Milik, inserito Weah e Cambiaso per andare nella direzione che abbiamo indicato. Lukaku? C’era l’offerta del Chelsea per Vlahovic. Noi non volevamo cedere Dusan, ma davanti a certi numeri avremmo accettato. Il Chelsea non è mai arrivato a quella cifra e lo scambio non si è fatto".

L'importanza della sostenibilità finanziaria per la Juventus

Quali sono gli obiettivi che si pone il club sul lungo periodo? "C’è bisogno di fare di necessità virtù. Inseguire la sostenibilità, creare un meccanismo di autosussistenza in cui puoi spendere in base a ciò che incassi" ha asserito a tal riguardo, evidenziando dunque con chiarezza quale strada imboccherà la società nel prossimo futuro.

"La squadra è molto diversa da un anno fa. Ha un deficit di esperienza ma un ritmo più intenso. Allegri e lo staff volevano già proporre qualcosa di nuovo. Ora con l’abbassamento dell’età media è una necessità: corri di più, aumenta la voglia di fare, ma non puoi più lucrare sulla malizia. Il mister è il primo ad averlo capito" ha proseguito Giuntoli, che in chiusura ha fatto un cenno al caso Paul Pogba: "Aspettiamo le controanalisi e decideremo il da farsi insieme al suo management. Irritazione per come si è gestito? Penso solo a quanto ci manca in campo. Non ci piangiamo addosso e guardiamo avanti".