Il servizio ferroviario in Calabria è uno dei maggiormente penalizzati nel nostro Paese, con poche tratte di collegamento tra le varie città calabresi, con orari 'buca' di diverse ore e stazioni ferroviarie abbandonate a loro stesse, sporche, senza servizi e mal collegate con i centri città, tranne per alcune rare eccezioni. La problematica è ben nota ai pendolari ed a tutti coloro che lavorano fuori Regione e che, nei fine settimana, hanno necessità di far ritorno in Calabria: non esistono collegamenti veloci, l’alta velocità termina a Salerno, le rare “Frecce” sono costrette a viaggiare su binari non adeguati all’AV, e per recarsi a Nord di Roma non esistono collegamenti diretti con la Calabria. La linea Jonica, poi, merita un approfondimento a sé stante, considerando i disagi e le difficoltà che la affliggono.
La Stazione di Castigione Cosentino
Oggi, ci occuperemo della situazione specifica di una stazione che, seppur non sia relativa ad un capoluogo di provincia, è realmente un nodo di fondamentale importanza, anche per la vicinanza alla linea principale (Paola) e al centro città dell’area urbana Cosenza-Rende, anche alla luce delle difficoltà attraversate dalla stazione di Vaglio Lise, a Cosenza. Si tratta della stazione di Castiglione Cosentino che, a partire dal 1987 con l’apertura delle linea diretta Cosenza-Paola, ha assunto un’importanza via via crescente. Si tratta di una stazione di diramazione verso la linea tirrenica e la linea jonica (Sibari) ma la sua funzione negli ultimi anni ha assunto grande centralità, di pari passo con lo sviluppo dell’area di Rende connessa in particolar modo alla presenza della vicina Università della Calabria di Arcavacata. Per Castiglione Cosentino l’utenza è numericamente pari a quella delle stazioni principali, ma nonostante questo non vi è attualmente un servizio adeguato per far fronte alle esigenze dei viaggiatori.
Infatti, la stazione di Castiglione Cosentino è utilizzata soprattutto dagli studenti fuori sede che giungono a Rende da tutta la Calabria e non solo per raggiungere l’Università della Calabria e, soprattutto, nelle giornate a ridosso del fine settimana (il venerdì e la domenica sera) l’afflusso risulta essere notevole: a questo, però, non corrisponde un necessario potenziamento dei servizi, non adeguando – di fatto – l’offerta alla domanda.
Pendolari esasperati
Gli studenti e gli altri viaggiatori sono, infatti, costretti a far fronte a diversi disagi che, nonostante i recenti lavori di ristrutturazione degli edifici della stazione, continuano a verificarsi. In primis, la presenza di due sole biglietterie automatiche che, nei giorni di punta, non risultano essere affatto sufficienti a garantire il servizio in maniera efficiente. A questo si aggiunge, poi, la problematica della biglietteria aperta “a singhiozzo”, con orari spesso non coincidenti proprio con gli orari di punta.
I treni regionali diretti verso Nord (Sapri-Napoli) e verso Sud (Reggio Calabria-Melito di Porto Salvo) sono, poi, molto spesso sottodimensionati in termini di vagoni e da questo deriva la difficoltà di garantire ai passeggeri il posto a sedere o, quantomeno, un viaggio in condizioni di sicurezza. I disagi si accentuano particolarmente in prossimità delle vacanze e delle festività, come nelle giornate che precedono le feste natalizie o pasquali, ma tale difficoltà risulta essere ormai una costante anche nei weekend di tutto l’anno, dal Venerdì alla Domenica. A questo si aggiunge, poi, un parcheggio non adeguato in termini dimensionali con la conseguente difficoltà di posteggio per le vetture in prossimità della stazione senza essere costretti ad adoperare le soste a pagamento. Un disagio che complessivamente finisce per penalizzare proprio gli studenti e i viaggiatori, oltre a ridurre l’appetibilità turistica dell’intera zona Cosenza-Rende, considerando proprio il fatto che entrambe le stazioni, per differenti ragioni, non risultano essere adeguate ad una piena soddisfazione dell’utenza.