Se n'è andato ieri sera, mentre l'Italia canzonettara celebrava il suo annuale rito mediatico, uno degli ultimi musicisti che non è mai voluto scendere a compromessi con le tecniche del marketing musicale.
E' stato stroncato da un infarto mentre era alla guida della sua auto per fare rientro ad Aquileia, dove risiedeva, Francesco "Big" Di Giacomo, voce del Banco del Mutuo Soccorso, dove il nomignolo "Big" indicava non la categoria in gara a Sanremo, ma la stazza fisica e la vera dimensione artistica del personaggio.
Dopo i successi degli anni settanta e ottanta, negli ultimi anni il gruppo aveva ripreso in pieno l'attività concertistica, grazie alla riscoperta del rock progressive italiano, che aveva portato anche le generazioni più giovani a scoprire il talento di questo straordinario artista.
Il Banco del Mutuo Soccorso
Nato 66 anni fa in provincia di Nuoro, fu chiamato, all'inizio degli anni settanta, dai fratelli Gianni e Vittorio Nocenzi per dare la voce ad un nascente gruppo rock e contribuì a far diventare il Banco del Mutuo Soccorso gruppo di punta del movimento rock progressive italiano che, sulla scia di Genesis, Yes, King Crimson e Gentle Giant, ottiene riconoscimenti e successo anche all'estero insieme a Premiata Forneria Marconi e Le Orme.
Il loro primo disco, del 1972, pubblicato senza nome, una scelta già significativa della strada non facile che il gruppo intendeva percorrere, ma solo con un salvadanaio di terracotta in copertina, attirò immediatamente l'attenzione di pubblico e critica, sia per i virtuosismi compositivi dei fratelli Nocenzi che per i testi e la voce dolce e baritonale al tempo stesso di Francesco Di Giacomo.
In questo primo lavoro è presente quello che sarà riconosciuto come uno dei capolavori del gruppo, che si intitola, ironia della sorte, R.I.P. (Requiescant In Pace).
La prolificità del gruppo non teneva conto delle regole di mercato e nello stesso anno, cosa impensabile ai giorni nostri, vedeva la luce il secondo disco, Darwin, considerato il primo concept album italiano, vale a dire un disco dove i brani erano tutti legati da un unico filo conduttore a costruire un logico percorso narrativo. Nel brano 750.000 anni fa… L'amore, la voce di Francesco Di Giacomo si manifesta in tutta la sua energia nell'interpretazione dei pensieri di uno scimmione che, salendo i gradini dell'evoluzione, scopre i sentimenti.
Nel 1975 Di Giacomo, con la collaborazione di Angelo Branduardi, traduce i suoi testi in inglese per la pubblicazione di un disco, intitolato semplicemente Banco, destinato al pubblico estero e con il quale il Banco del Mutuo Soccorso ottiene lusinghieri riconoscimenti.
Seguiranno anni di cambiamenti poco amati dai fans della prima ora, contrassegnati anche da una presenza, nel 1985, al festival di Sanremo che ieri sera, con l'annuncio in diretta della sua scomparsa, ha riconosciuto in Francesco Di Giacomo l'unico vero "Big" presente sul palco.
Una presenza che rimarrà per sempre nei cuori di chi ha sentito la sua voce. Non ci svegliate.