La frustrazione e la rabbia continuano a ribollire in Brasile. Una grossa parte della popolazione locale accusa il governo di spendere troppi soldi per i mondiali di calcio e troppo pochi per aiutare la popolazione più povera.

Nei giorni scorsi una manifestazione è stata repressa nel sangue dalla polizia, che senza troppi complimenti ha disperso un corteo formato da lavoratori senza casa e indigeni dell'Amazzonia, che hanno scagliato frecce contro gli agenti.

Il folto gruppo di persone ha manifestato nei pressi dello stadio di Brasilia contro i prossimi mondiali di calcio, che inizieranno tra due settimane giorni. La popolazione che protesta sostiene che una manifestazione calcistica tanto importante avrebbe dovuto essere rimandata in un periodo in cui il Paese sarebbe stato in grado di ospitarla; in questo momento è sbagliato spendere tanti miliardi per la coppa del mondo quando ci sarebbero delle esigenze ben più importanti.

Per poter organizzare i mondiali di calcio, il governo ha dovuto risparmiare su tante cose, tra cui l'istruzione e la salute. Nel Paese mancano ospedali e abitazioni e la popolazione più povera non ha mandato giù la spesa di 11 miliardi di euro a favore dei mondiali di calcio.

In tanti pensano che i mondiali faranno solo dei danni all'economia, anche se il governo ribatte che l'afflusso turistico da tutto il mondo supererà le 600.000 unità, con un guadagno di quasi 2 miliardi di euro. I mondiali di calcio in Brasile inizieranno il 12 giugno 2014 a San Paolo con la partita Brasile-Croazia e termineranno il 13 luglio 2014 alle 21.00 con la finalissima a Rio de Janeiro.