I ricercatori di Terre des hommes Olanda hanno contribuito alla realizzazione di un particolare esperimento: la creazione di Sweetie. Si tratta di una bambina virtuale, dalle sembianze filippine, che "lavora" di notte dietro al monitor di un personal computer, grazie al supporto degli studiosi. Molti gli uomini che, nel corso dell'esperimento (durato dieci settimane), hanno contattato la piccola Sweetie.

Richieste di incontri, di giochi erotici, nel frattempo lei è pronta ad assecondarli facendo nascere un rapporto di fiducia, fino ad arrivare allo scambio dei propri contatti telefonici oltre all'invio di foto.

Sono numerose le persone che quotidianamente cercano un bambino o una bambina per fare sesso via web. Sweetie è stata l'artefice, in queste ore, della prima sentenza per pedofilia. A Brisbane in Australia, infatti, Scott Robert Hansen è stato condannato a due anni, per aver indotto la bambina virtuale a compiere atti sessuali. Il giudice ha ritenuto irrilevante che "Dolcezza" non sia reale e per questa ragione il comportamento dell'interessato va punito.

È sorprendente come, in due mesi e poco più, circa mille soggetti residenti in 36 Paesi differenti, hanno contattato Sweetie, 22 dall'Italia. I predatori di pedofili on line hanno evidenziato il lavoro per costruire il prototipo della bambina dal viso umano: "L'abbiamo resa identica a migliaia di bambini e bambine di Paesi poveri che gli uomini di Paesi ricchi cercano in rete". Gli individui che ricercano il sesso con minori sono, nella maggior parte dei casi, imprenditori, medici, politici, impiegati.

Oggi, nell'era globale, ogni bambino può essere facilmente adescato, soprattutto con l'utilizzo del web che rende più facile l'approccio, il dialogo, e quindi lo scambio di atti poco piacevoli.

Ma grazie alla creazione di Sweetie, i pedofili, in seguito alla sentenza emessa dal Tribunale australiano, dovranno prestare molta attenzione per non finire in guai seri, come nel caso di Scott Robert Hansen, tra l'altro già condannato nel 1997 per reati simili.