'Sei morta tr**a': è così che Cosimo Pagnani, trentaduenne, ha annunciato sul suo profilo Facebook la morte della moglie Maria D'Antonio di 34 anni per opera sua. L'omicidio è infatti avvenuto nella casa dove la donna risiedeva nel salernitano, a Postiglione, dove a causa di un litigio per motivi famigliari Pagnani ha brandito un coltello normalmente utilizzato per effettuare lavori agricoli e l'ha usato per compiere l'efferato delitto: ha accoltellato la ex moglie più volte all'addome.
Il padre e il fratello di Maria insospettiti dalle urla provenienti dalla casa della donna, hanno allertato i carabinieri che giunti sul posto non hanno potuto fare altro che constatatare il decesso della sventurata, e l'ennesimo femminicidio del 2014 in cui il marito ammazza la moglie è compiuto.
Le cause del litigio
Cosimo Pagnani e Maria D'Antonio erano separati, ma il loro non era un rapporto facile in particolar modo in quest'ultimo periodo nel quale erano in attesa della sentenza ufficiale di separazione da parte del giudice. I diverbi accesi e continui riguardavano l'affido della figlia di 8 anni e a cui l'uomo è profondamente legato, a tal punto che alla "sua principessa" vuole dare il meglio.
Ma l'affidamento della piccola per ora ce l'ha la madre, e questo evidentemente a Pagnani non va giù. Pochi mesi fa infatti aveva già sottratto la figlia portandola in Germania dove erano rimasti per una decina di giorni fino a quando Maria D'Antonio aveva chiesto l'intervento dei carabinieri che si erano mobilitati facendo in modo che Pagnani tornasse in Italia. Ieri sera l'ennesimo litigio nel quale purtroppo si è arrivati alla violenza: Pagnani - nonostante le implorazioni della sua principessa che era in casa - prende l'arma e furioso accoltella la moglie. La bimba riesce a scappare, esce di casa e si reca nell'appartamento attiguo dove vivono nonno e zio.
Il tragico epilogo
Non è ancora chiaro se il post su Facebook 'sei morta tr**a' sia stato pubblicato da Pagnani prima di aver compiuto il femminicidio o subito dopo essersi barricato in casa.
I carabinieri della compagnia di Eboli giunti sul posto hanno intavolato con l'assassino una trattativa in seguito alla quale l'uomo ha aperto la porta e si è fatto arrestare. Subito condotto all'ospedale per curare una ferita al ginocchio provocata dalla colluttazione, è stato interrogato tutta la notte mentre i carabinieri lo piantonavano: l'accusa è quella di omicidio aggravato da futili motivi.