Per Matteo Renzi da sola l'Italia non ce la fa a gestire il problema degli immigrati. Ospite della trasmissione Porta a Porta, il premier ha indicato la visita di Ban Ki Moon, segretario generale delle Nazioni Unite, a bordo di una nave di soccorso nel Mar Mediterraneo, come primo passo per rendere il mondo consapevole di quello che sta accadendo.
'Stiamo parlando con tutti' ha detto Renzi.
' Stiamo parlando con tutti i membri del consiglio Onu, cinesi, americani e c'è stato anche un consiglio europeo straordinario, perchè prima si parlava solo di Ucraina'.
Il confronto con l'Europa
Per il premier l'Europa ha capito che 'il problema non è solo italiano' ma non basta mandare navi. Bisogna anche che gli altri paesi accettino anche il problema delle quote. Finora infatti la Gran Bretagna si è detta sostanzialmente contraria, Francia e Spagna hanno invece posto problemi sul metodo delle quote. 'La partita è complicata' ha aggiunto Renzi. 'Noi abbiamo più o meno gli stessi numeri dello scorso anno, del + 2% circa, quindi più di 100mila arrivi, ma moltissimi arrivano dalla Libia, Nigeria, Eritrea e Somalia'.
Recupereremo il barcone affondato
Ed è per questo che il presidente del Consiglio ritiene che sia giusto intervenire nelle zone di guerra in Africa, e si è poi lasciato ad un particolare annuncio riguardo al disastro della nave affondata circa un mese fa rivolto non più al conduttore Bruno Vespa, (il premier era ospite della trasmissione Porta a Porta) ma direttamente alle telecamere: 'Voglio dire una cosa.
Noi siamo umani, e lì ci sono 400-500 corpi. Abbiamo mandato robot della Marina e abbiamo foto raccapriccianti di bambini, ragazzini chiusi a chiave nella stiva morti in questo modo. Io penso che sia giusto che l'Italia porti con sè secoli di civiltà che ha. Noi andremo in fondo al mare a recuperare quel barcone e lo porteremo a galla. Costerà circa 15-20 milioni di Euro. Spero li paghi l'Europa, se no altrimenti li pagherà l'Italia, perchè tutto il mondo deve vedere cosa è successo.