L'ex Padre Gratien ( sospeso dal suo ruolo di prelato) è stato rinviato a giudizio. Ancora dubbi sulla scelta del tipo di rito. Nei prossimi giorni la decisione finale. Sono giornate molto intense per l'ex prelato. In carcere ha ricevuto la visita dell'avvocato Zacheo e del cugino Gaston arrivato dal Congo in compagnia del consigliere diplomatico Benjamin Osango. Per circa due ore sono stati all'interno della casa circondariale di Arezzo per decidere quale tipo di procedimento scegliere.
La scelta di Padre Graziano
Gratien vorrebbe essere giudicato in Corte D'Assise (ciò significa che tutte le attività che vengono svolte nella stadio delle indagini preliminari devono essere ripetute totalmente nel dibattimento con dilatazione dei tempi, aumento dei costi, convocazione di testimoni e di conseguenza la celebrazione di un procedimento molto più complesso e articolato), mentre Zacheo, il suo legale, proporrebbe un più semplice, veloce e meno rischioso Rito abbreviato (che si basa solo sulle prove reperite durante le indagini preliminari che non devono essere riprodotte e in base a quelle il magistrato prende la sua decisione.
Ciò implica un grande risparmio di tempo e di spese. L'utilità per l’imputato che accetta questo rito è la riduzione della pena del 30% caso in cui venga ritenuto colpevole del reato di cui è accusato). Proprio ieri sono stati nominati gli otto giudici popolari nel caso si dovesse decidere per la Corte d'Assise.
I ritrovamenti nel cimitero di San Gianni
Dopo mesi e mesi di analisi da parte del Ris, si scopre che le ossa ritrovate nel piccolo cimitero di San Gianni appartengono ad un uomo e non ad una donna come si era ipotizzato in un primo momento. Il camposanto è rimasto sotto sequestro per molto tempo ma da ieri è stato riaperto.
Almeno questa vicenda si è conclusa definitivamente. Non si faranno più sopralluoghi, visto che è stata dissequestrata anche la Cappella.
La presenza del cugino Gaston
Secondo le dichiarazioni del cugino Gaston, anche lui ministro del culto, il suo parente sarebbe assolutamente innocente, nonostante non lo veda da almeno due anni, ovvero da quando Padre Graziano lasciò il Congo per giungere in Italia. Il legame tra i due è molto stretto, sono quasi come fratelli, ma la sua presenza e le sue dichiarazioni ci appaiono del tutto inutili e non crediamo verranno incluse negli atti del Pm.
Processo esclusivamente indiziario
Padre Graziano sceglie il rito più difficile e temerario con una certa sicurezza.
Forse già che finirà con una sentenza di "Non luogo a procedere” perchè il cadavere di Guerrina Piscaglia non è mai stato trovato. Così come furono prosciolti Antonio Logli, Michele Amoruso e tanti altri presunti assassini, lo stesso destino favorevole aspetta a Gratien. Certamente gli indizi sul congolese sono molti, ma manca il 'Corpus delicti', elemento determinante.