Un'indagine che andava avanti ormai da anni e che ha portato infine la Guardia di Finanza a perquisire, in un blitz, il Comune di Sanremo (Imperia). Gli inquirenti si sono trovati di fronte a importanti video delle telecamere nascoste da loro stessi impiantati nell'edificio comunale e hanno portato via, per analizzarli, interi fascicoli. È con questo materiale che la Gdf ha potuto incastrare 35 persone truffa aggravata ai danni dello Stato.
Gli indagati
Sono ben 195 le persone sotto accusa, di cui 10 i funzionari e 35 ormai agli arresti domiciliari. L'indagine si è incentrata sulle timbrature dei cartellini e sulle eccessive ore di straordinario -a volte anche 10 ore- che alcuni dipendenti si firmavano. Così, le accuse di reato passano ad essere anche quelle di falso in atto pubblico. Ci troviamo quindi di fronte a un meccanismo di frode alquanto assurdo che -a detta del sostituto Procuratore di Imperia Dott.ssa Marrali- sembra impossibile che non abbia suscitato sospetti all'interno degli uffici pubblici.
Ed aggiunge i complimenti alla Gdf che ha portato a termine un'operazione esemplare, ponendo fine ad un malcostume fin troppo generalizzato, non solo a Sanremo, ma diffuso in tutta Italia.
Le prove contro gli indagati
Dai fotogrammi delle telecamere nascoste, sono emerne le immagini più stravaganti. La Gdf è passata, infatti, a notare dal semplice addetto che firma per sè e per i suoi (un funzionario timbra addirittura ben 5/6 cartellini, ovviamente non suoi) al vigile urbano custode dell'anagrafe che, in mutande e ciabatte, timbra per il suo orario di lavoro e corre via a sbrigare le sue faccende personali. I video analizzati testimoniano che nel Comune di Sanremo l'assenteismo rappresenta il 72% degli occupati.
Il dipendente assenteista più clamoroso sembra peró essere colui che, in pieno orario lavorativo, va in canoa, vanta la sua performance sul social network e poi torna in Comune, firmandosi ben 10 ore di straordinario mai avvenute, ovviamente. Cose da restare a bocca aperta! C'è poi il marito che timbra e va ad aprire il chiosco di fiori della moglie e la signora che ha appena iniziato lo shopping e non può quindi prestare servizio in comune: intanto, in tutto questo, sono i cittadini comuni ed onesti che pagano per avere un disservizio.
Il commento del sindaco
La Gdf aveva informato fin dall'inizio dell'indagine il sindaco di Sanremo Biancheri che, ad oggi, non può dir altro che essere rammaricato per l'accaduto e per lo stato in cui si trova il suo comune, aggiungendo che, nonostante l'ufficio anagrafe e l'ufficio dell'edilizia si trovino in estrema difficoltà perché senza dipenti, il Comune riuscirà a riaprire in breve tempo.