Mentre ci sono milioni di italiani che attendono e cercano onestamente lavoro, una maxi truffa all'Inpsè stata scoperta nel cosentino dove 176 braccianti avrebbero dichiarato dei terreni inesistenti per circa 650 mila europercependo delle somme ovviamente non dovute. La truffa sarebbe stata organizzata da un imprenditore della Sibaritide. Sul caso stanno indagando gli agenti della Guardia di Finanza della provincia. Vediamo nel dettaglio cosa è accaduto.
La maxi truffa
I terreni erano inesistenti, le coltivazioni ben diverse da quelle dichiarate e terre irrigate come se fossero agricole.
Tantissime le irregolarità che sono state trovate nel cosentino e che hanno consentito a falsi braccianti di dichiarare anche interi nuclei familiari e cittadini di nazionalità straniera. Sul caso sono immediatamente intervenuti gli agenti della Guardia di Finanza di Cosenza che hanno denunciato 176 falsi braccianti per truffa ai danni dello stato. secondo le ricostruzioni delle forze dell'ordine infatti sarebbero state dichiarate oltre 20 mila giornate lavorative percependo oltre 627 mila euro di contributi che ovviamente non gli spettavano. I falsi lavoratori avrebbero infatti percepito indebitamente contributi dall'Inps, assegni per il nucleo familiare, disoccupazione, maternità, malattia e indennità agricole.
A condurre le indagini è stata la procura della repubblica di Castrovillari ed è stato grazie ai dati forniti dalle banche. Si è trattato proprio di un lavoro complesso che, come spiegano gli agenti, ha visto molti soggetti che hanno dichiarato delle posizioni contributive fittizie al solo scopo di vedersi attribuiti dei benefici.
Come affermano gli agenti della Guardia di Finanza, le condotti illecite devono essere oggetto di repentini e costanti controlli per evitare che vengano dati dei fondi senza averne diritto e sottraendo anche delle risorse a imprenditori e lavoratori onesti.
Adesso i 176 truffatori saranno sottoposti alle procedure del caso e dovranno rispondere dei danni arrecati alle casse dello Stato.
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