Il 17 dicembre 1936 nasceva a Buenos Aires Jose Mario Bergoglio, il papa che sarà ricordato in tutto il mondo come uno dei più innovatori della chiesa. Dal 13 marzo 2013 Francesco è diventato il 266° papa nella storia della Chiesa Cattolica e Vescovo di Roma, primo pontefice gesuita e primo sudamericano. I festeggiamenti per il suo compleanno sono iniziati già ieri 16 dicembre quando i 15mila fedeli, riuniti da una chiamata via web in piazza San Pietro, hanno intonato il celebre “Tanti Auguri”.
Francesco non ha potuto nascondere la sua gioia, anche per il gruppo musicale che lo ha festeggiato in spagnolo al termine dell’udienza papale. Infine, la giornalista messicana Valentina Alazraki gli ha perfino offerto una torta a forma di sombrero.
Auguri e visite dal mondo della politica e della cultura
Oggi è stato, invece, il giorno degli auguri più ‘formali’ con numerose visite e chiamate da parte di importanti figure del mondo politico, della cultura, dell’arte e della società come i nuovi ambasciatori di Guinea, Lettonia, India e Bahrein, i nunzi in Croazia e nei Paesi Bassi, il leader dei Cavalieri di Colombo Carl A.
Anderson accompagnato dall'arcivescovo di Baltimora e infine i ragazzi dell'Azione Cattolica Italiana. Stamane il pontefice ha celebrato una messa nella cappella di Santa Marta, dove ha stabilito la sua residenza, celebrazione non aperta, però, al pubblico. Sempre alla sua residenza gli è stata consegnata una torta di compleanno al limone.
Gli impegni del Giubileo della Misericordia
Per il resto, la giornata è stata lavorativa per Francesco, che nel pieno del Giubileo della Misericordia ha numerosi ed importanti eventi a cui partecipare. In particolare, domani 18 dicembre aprirà nel pomeriggio la Porta Santa della Carità, a Roma, e visiterà l'Ostello della Caritas in Via Marsala. Questo giubileo straordinario è stato annunciato da Bergoglio il 13 marzo 2015, ha avuto inizio l'8 dicembre 2015, giorno dell’Immacolata Concezione, e si concluderà il 20 novembre 2016.
Proprio perchè dedicato alla Misericordia e al ruolo che la Chiesa ha come testimone di questo importante sentimento, il papa ha aperto durante il suo viaggio in Africa lo scorso novembre la porta santa della Cattedrale di Notre-Dame di Bangui, della Repubblica Centroafricana. Una anticipo rispetto alla data di inizio prefissata, ma un forte messaggio ai fedeli e al mondo sul ruolo che la Chiesa vuole avere nel difendere la pace, l’uguaglianza e l’unione fra i popoli.