Bolzano risulta la città italiana con la migliore qualità della vita. Sale al secondo posto, Milano e al terzo Trento. La ricerca del Sole 24 Ore ha confrontato tutti i capoluoghi del Paese valutandone il tenore di vita, il lavoro, i servizi e il tempo libero, per un totale di 36 indicatori. Al Sud ciò che emerge è un quadro prevedibile con Reggio Calabria all'ultimo posto, preceduta da Caserta e da altre città del Mezzogiorno. Le province prese sotto esame sono aumentate da 107 a 110 poiché erano disponibili anche i dati statistici di Barletta, Andria e Trani.
La ricerca premia anche la città migliore per ognuno dei capitoli su cui si è svolta l'indagine, ad esempio per tenore di vita Milano è capolista, per Affari e lavoro vince Prato, per Servizi Ambiente e Salute la migliore risulta Monza e Brianza, Nuoro domina la classifica per l'Ordine pubblico e per il tempo Libero, infine, al top c'è Rimini.
Italia divisa a metà
Questa ricerca conferma, purtroppo, il divario ancora esistente tra il Nord e Sud del Paese. La classifica, infatti, vede occupare i primi 50 posti a città del centro-nord con solo 4 città della Sardegna nella parte alta (Olbia, Nuoro, Cagliari, Ogliastra), il resto del Sud occupa la seconda metà, dove si registrano gli indici peggiori.
Una nota dolente arriva, inoltre, dall’Agenzia europea dell’ambiente (Aea). In Italia l’inquinamento dell’aria è causa ogni anno di circa 84mila morti e colpisce principalmente i più piccoli e gli anziani provocando allergie, asma e malattie delle vie respiratorie, con l'aumento del rischio di patologie cardiovascolari e di circolazione sanguigna.
Questi dati sono stati confermati anche dall'ultimo Rapporto di Legambiente per l'anno 2015 da cui risultava che le città più inquinate d'Italia sono Milano, Torino, Napoli e Roma e, prendendo in considerazione i cambiamenti climatici dell'ultimo anno, anche le più pericolose per la salute degli abitanti. La Capitale quest'anno scende al 16° posto, perdendo quattro posizioni rispetto al 2014. In conclusione la fotografia che esce da questo studio è quella di un paese diviso a metà, in cui appaiono troppo evidenti le differenze socio-economiche.