Legambiente ha reso noto il bilancio delle attività illegali riguardanti i reati contro l'Ambiente nel rapporto denominato Ecomafia 2015. Il fatturato illegale è cresciuto di 7 miliardi, dai 15 del 2013, sono diventati 22 nel 2014, con la media di 80 reati al giorno. Il rapporto viene reso pubblico poche settimane dopo l'approvazione della legge contro i reati ambientali.

L'ecomafia figura come la settima azienda italiana per fatturato, sui livelli di Telecom Italia e maggiore di un colosso come Finmeccanica. Una fetta importante sul totale degli introiti è dovuta al settore agroalimentare, che ha visto crescere esponenzialmente il proprio fatturato, arrivando a più di 4 miliardi nello scorso anno.

Un dato molto sconcertante poiché strettamente connesso con il cibo che finisce sulla nostra tavola. Dal rapporto, infatti, Legambiente sottolinea che: "Il truffatore agroalimentare arreca danno alla salute di tutti i consumatori, etichettando e vendendo, sotto falso nome, prodotti dalla scarsa qualità o scaduti".

I clan aumentano la loro pressione soprattutto al sud, dove si registra una crescita di reati ambientali: anche se c'è stato un calo del 21% dei reati in Campania, la regione mantiene comunque il record dell'illegalità ambientale, aumentano i reati in Puglia (+15,4%), mentre è la Lombardia a detenere il primato per la corruzione con 31 indagini, seguita dalla Sicilia (28), Campania (27), Lazio (26) e Calabria (22).

Nascono anche nuove figure legate alla mafia come 'l'uomo del supermarket' ossia colui che attraverso le casse dei supermercati, ricicla grandi somme di denaro per conto dei clan mafiosi. Iniziano come semplici prestanome e diventano veri e propri cassieri dei boss, arrivando a creare degli imperi economici fondati sull'illegalità, agendo in combutta con i clan.

Con lo sviluppo delle nuove tecnologie e la crescita delle energie rinnovabili è nata anche una nuova figura, quella dello sviluppatore, un professionista della green economy esperto in energie rinnovabili, ma legato ad attività illecite.