La cosca in questione è stata accusata di estorsioni per la realizzazione e la gestione di un parco eolico e di estorsioni anche ai danni dei villaggi turistici della fascia ionica catanzarese, a cui venivano imposti i servizi di ditte vicine alla costa. L'inchiesta porta alla luce anche tante altre attività di uno dei clan più aggressivi della 'ndrangheta, la stessa inchiesta che ad un anno dall'operazione "Aemilia", che aveva portato al coinvolgimento del calciatore italiano Vincenzo Iaquinta e del padre, riesce a portare in carcere altri sedici uomini tra presunti capi e gregari della famiglia mafiosa del "Grande Aracri".
Il capo indiscusso, Nicolino Grande Aracri, che si trova già al Quarantuno Bis, risulta essere coinvolto anche in altre inchieste riguardanti le ramificazioni del clan nelle regioni dell'Emilia Romagna e della Regione Lombardia.
In manette un avvocato ed una giornalista, avrebbero aiutato membri del clan
L'operazione dei carabinieri di Crotone ha portato agli arresti, tra gli altri, Antonio Grande Aracri, fratello del boss e un avvocato, Rocco Corda, che avrebbe tentato di aggiustare un processo in cassazione per alcuni uomini del clan e sperato di riuscire a far annullare, a Roma, la sentenza del Tribunale del Riesame di Catanzaro che aveva stabilito l'arresto per il cognato del boss, Giovanni Abramo. Secondo gli inquirenti, però, non risultano esserci indagati all'interno della Corte Suprema.
Sotto inchiesta anche la giornalista Grazia Veloce, che era stata contattata dal boss in persona, Nicolino Grande Aracri, perché in stretto contatto con monsignor Maurizio Costantini, nel tentativo di far trasferire il cognato dal carcere di Sulmona in un carcere più vicino a casa. L'operazione "Kyterion II", coordinata dalla DDA(Direzione Distrettuale Antimafia) di Catanzaro, ha permesso inoltre di far luce sull'omicidio di Antonio Dragone, ucciso in un agguato nel maggio del 2004 a Cutro perché ritenuto esponente di spicco della vecchia guardia 'ndranghetista.