Non ha voluto rischiare neanche di sfiorare inavvertitamente l'"elegante signora" del posto in Business Class accanto al suo, così un uomo ebreo ultra-ortodosso, ha chiesto allo stuart del volo El Al da Newark a Tel Aviv di far spostare Renee Rabinowitz, ottantunenne avvocatessa in pensione. Il motivo di tale richiesta, ha spiegato l'uomo all'assistente di volo, è stato il timore di infrangere durante il lungo tragitto un comandamento della Torah chiamato neghiah che vieta il contatto tra uomo e donna che non siano coniugati o familiari.
La donna nella sua vita ha già sperimentato cosa vuol dire essere vittima di segregazione essendo dovuta fuggire dal Belgio, invaso dai nazisti, per salvarsi dalla Shoah. Ciononostante ha accettato, sospettiamo per la sua profonda educazione e dignità, la poltrona poco più avanti, senza nascondere all'ebreo ortodosso tutta la sua indignazione per averle chiesto di alzarsi. Ma, una volta tornata a casa, non ha lasciato correre, e ha deciso di far causa alla compagnia aerea.
La causa all'Al El e il risarcimento
Ciò che ha infastidito ancora di più Renee Rabinowitz, come ha lei stessa spiegato al New York Times, è stato il modo in cui è stata invitata dallo stuart a cambiare posto, il quale ha cercato di convincerla che quello che le stava offrendo era migliore quando in realtà voleva solo accontentare la volontà dell'uomo religioso.
La ex avvocatessa si è così sentita "trattata come una stupida", raggirata dalle parole dell'assistente anche perché non conosce l'ebraico. Ha così deciso di fare causa alla compagnia aerea e di chiedere un risarcimento di 50 mila shekel, oltre alla promessa che non avvengano più episodi simili di discriminazione, perché la parità dei sessi venga assicurata in ogni contesto. La El Al ha rilanciato offrendo alla Rabinowitz 200 shekel in buono sconto da utilizzare nel prossimo volo aereo, e ribadendo che non c'è stata alcuna discriminazione in quanto lo stuart non ha obbligato la donna a cambiare posto, la quale avrebbe potuto rifiutare.
Il femminismo ebraico
Renee, nella sua battaglia contro la compagnia di bandiera israeliana, è stata appoggiata dal gruppo Israel Religious Action Center, associazione guidata da Anat Hoffman già impegnata nelle le lotte delle rabbine femministe.
Inoltre la Hoffam nel 2011 ha portato innanzi alla Corte Suprema anche gli autobus, ottenendo una grande vittoria: il divieto alle compagnie di trasporti pubblici di applicare la segregazione di genere. In città come Gerusalemme prima di questo grande passo veniva chiesto non di rado alle donne di sedersi nei posti in fondo per evitare malumori da parte degli ultra-ortodossi. Pare proprio che dopo alcune segnalazioni, l'associazione stesse cercando da due anni un caso che coinvolgesse proprio uno stuart per dimostrare che El Al tende a fare discriminazione di genere. Secondo Moshe Feinstein, un rabbino lituano considerato "dotto" dai fedeli ebraici, un uomo può sedere vicino a una donna nei mezzi pubblici "se il contatto casuale non genera la ricerca di piacere sessuale".
A scovare questa dichiarazione è stata proprio Renee Rabinowitz, che tra l'altro è stata moglie egli stessa di due rabbini e non rinuncia a combattere perché questi episodi non succedano più. "Mi dico: sono una donna anziana, laureata - ha dichiarato Renee alla stampa statunitense -, ho girato il mondo e un uomo qualsiasi può decidere che non posso sedermi vicino a lui. E’ stato mortificante". E nessuna donna deve più sentirsi così, aggiungiamo noi.