Tante le polemiche scaturite dopo la processione del venerdì Santo a San Michele di Ganzaria, in provincia di Catania. Proprio qui, infatti, durante il sacro rituale di commemorazione della morte di Cristo, il fercolo ha fatto tappa davanti alla casa di proprietà del boss Francesco La Rocca, ora in carcere al 41 bis. In seguito all'accaduto, la Procura di Caltagirone ha immediatamente aperto un fascicolo che punta il dito contro la deviazione del percorso, proprio per rendere omaggio al boss.
Le reazioni del parroco e del sindaco
In quella terra difficile, come la Sicilia, dove la criminalità organizzata fa sentire ancora la sua ingombrante presenza, bisogna far spesso i conti con questi tristi e spiacevoli avvenimenti. Dure comunque le reazioni delle autorità locali, come il parroco del paese che durante l'ultimo omaggio al boss, ha letteralmente abbandonato il corteo. Anche il primo cittadino di San Michele di Ganzaria, Gianluca Petta, si è tolto la fascia tricolore, prendendo così le distanze dall'accaduto e continuando il corteo da privato cittadino. Non è sicuramente il primo evento del genere che accade in quella terra di mafia, visto che anche in altre comunità e in occasione di altri riti religiosi, si era voluto omaggiare il boss di turno.
Un obbligo, una condanna alla quale la 'gente sana' non può e non deve sfuggire. Proprio il sindaco Petta, secondo quanto riporta 'Repubblica', disapprovando l'accaduto ha affermato che "si tratta di un'azione di quei pochi 'sconsiderati', che però, hanno avuto il potere di ottenere ciò che volevano: omaggiare il boss". Proprio di gente sana, infatti, secondo le parole di Gianluca Petta, sarebbe formata la maggior parte della comunità di San Michele di Ganzaria che, aspettando le indagini della Procura, vuole assolutamente prendere le distanze. Sul percorso deviato per favorire la visita alla villa del boss, il sindaco ha dichiarato che 'si poteva e doveva evitare'.
La condanna dell'associazione Georgofili
L'accaduto ha fatto subito eco non solo in Sicilia ma in tutta la Nazione registrando diverse polemiche. Tra le principali voci che condannano l'omaggio della processione al boss La Rocca, emerge quella di Giovanna Maggiani Chelli, presidente dell'associazione "Georgofili" che, commentando la notizia agli organi di stampa locali, ha usato senza mezze misure la parola 'vergogna'.