Il 5 giugno i cittadini svizzeri sono chiamati a pronunciarsi sull'introduzione in Costituzione di un reddito di cittadinanza che spetterebbe, dalla nascita alla morte, a tutti i cittadini, compresi i minori. Il reddito previsto ammonterebbe a 2500 franchi, circa 2230 euro, mentre per i minori a 625 franchi. La misura nasce dall'esigenza di eliminare la povertà, garantendo un minimo mensile.

Ricordiamo che in Svizzera la soglia di povertà e' stabilita intorno ai 29 mila franchi annuali, quindi questo reddito, detto reddito di base incondizionato, supererebbe di poco la soglia. Questa misura, secondo i sostenitori, consentirebbe a tutti i cittadini di trovare un lavoro che piace, di formarsi, di dedicare più tempo alla famiglia.

A chi spetterà il reddito di cittadinanza

A ricevere questo sussidio saranno tutti i cittadini svizzeri, indipendentemente che lavorino o meno. Anche i bambini riceveranno un fisso settimanale di 130 euro. Le prestazioni in contanti saranno mantenute per tutti gli aventi diritto, quindi andranno ad aggiungersi al reddito di base incondizionato.

Secondo i proponenti, un gruppo di intellettuali, il mensile non demotiverà i cittadini disoccupati dal cercare un lavoro, ma permetterebbe loro di trovare il lavoro che maggiormente li gratificherebbe e ciò porterebbe anche ad una maggiore produttività e rendimento. Se la proposta venisse approvata la Svizzera andrebbe ad aggiungersi ai già tanti Paesi che da tempo hanno adottato questa misura, permettendo alle persone di coprire i propri bisogni di base abolendo la dipendenza dall'assistenza sociale.

Il Governo è contrario, il costo ammonta a 208 miliardi di franchi

Il Governo rifiuta la proposta motivando che i costi sarebbero eccessivi e comporterebbero un aumento delle tasse, inoltre le persone sarebbero disincentivate a cercare un'occupazione.

Gli stessi svizzeri, ben il 71% dei votanti, secondo i sondaggi, sarebbero contrari. Il progetto costerebbe 208 miliardi all'anno alla Svizzera, circa un terzo del Pil. Secondo i proponenti, però, la copertura ci sarebbe. Il progetto verrebbe finanziato da trasferimenti da prestazione di sicurezza sociale, ciò che molti già ricevono, mentre per "solo" il restante 25 miliardi si ricorrerebbe ad imposte quali l'aumento dell'Iva.