Novità importanti emergono sull'omicidio di Gloria Rosboch: i Ris di Parma, proprio oggi, hanno depositato in procura la perizia effettuata sulla Twingo bianca di proprietà di Obert, su cui la povera professoressa era stata convinta a salire con l'inganno. I risultati fanno chiarezza su un delitto dai contorni finora poco definiti, soprattutto a causa delle versioni contrapposte dei due indagati: Gabriele Defilippi, ventiduenne ex alunno della Professoressa Rosboch, e l'amante di lui, Roberto Obert, di 54 anni.

I Ris infatti, attraverso lo studio delle tracce biologiche e di dna, hanno collocato la professoressa nel sedile del passeggero, Obert alla guida e Gabriele Defilippi nei sedili posteriori. Per gli inquirenti, quindi, colui che materialmente ha strangolato la professoressa il 13 gennaio scorso sembrerebbe essere proprio il Defilippi.

Confermate le ipotesi degli inquirenti

I risultati delle indagini confermerebbero quindi sia le ipotesi dei carabinieri e del procuratore capo di Ivrea, Giuseppe Ferrando, sia in gran parte la versione fornita da Obert, che aveva sempre sostenuto che l'omicidio fosse avvenuto per mano di Gabriele.

Ricordiamo poi che fu proprio Obert a permettere agli inquirenti il ritrovamento del corpo della donna, che era stato gettato in una cisterna nel boschetto di Rivara e che difficilmente sarebbe stato ritrovato poiché questa è ormai in disuso. Come era prevedibile l'indagine sul parabrezza - sostituito da Obert subito dopo il delitto - ha escluso la possibilità che la sua rottura fosse dovuta ad un calcio della professoressa Rosboch, ma piuttosto pare probabile che sia stato scheggiato da un sasso per un caso fortuito.

Altre tracce ritrovate sulla Twingo

Sul sedile del passeggero dell'automobile, inoltre, sono state trovate tracce di urina, non riconducibili con certezza a nessuno ma verosimilmente attribuibili a Gloria. Non è stata trovata invece nessuna traccia di Efisia Rossignoli, la quarta persona iscritta nel registro degli indagati, che ha partecipato sicuramente alla truffa ai danni della professoressa (fingendosi una direttrice di banca) ma che è indagata anche per l'omicidio.

Ancora da chiarire anche il ruolo preciso che ha avuto nella vicenda la madre di Defilippi, Caterina Abbattista, che si trova in carcere da febbraio ma i cui avvocati hanno chiesto la scarcerazione al Tribunale del Riesame.