In questi giorni di lutto nazionale in cui la tristezza fa da padrone per le centinaia di persone morte sotto le macerie, trattare con ottimismo e leggerezza il tema "terremoto" è spesso paragonabile al camminare su un campo cosparso di mine. La satira che non si ferma davanti mai neanche davanti alle tragedie e i salotti buoni, dove teoricamente satira non fanno, in cui a volte si ascoltano affermazioni al limite del rispetto per le vittime dello spiacevole evento. 

"Il terremoto una bella botta per l'economia"

Nella trasmissione Porta a Porta, il conduttore bruno vespa racconta alcuni aneddoti riguardo a storie di terremoti passati : "Il Friuli era povero e con il Terremoto è diventato ricco.

Per me quello è un esempio meraviglioso. Incontrai un industriale davanti alle macerie della sua fabbrica. Era felice. Gli dissi 'ma scusi, le è crollata la fabbrica'. E lui rispose 'ma adesso la rifaccio più bella'".

Il giornalista di Rai1 si appella all'ottimismo come antidoto a queste tragedie. Dopodiché dice la frase che sui social e nel mondo politico ha destato grande clamore : "Sarebbe una bella botta per l'economia. Pensi l'ediliza cosa potrebbe fare. Una cosa virtuosa", riferendosi ovviamente al terremoto di Amatrice.

"Il terremoto farà PIL"

Ospite in studio anche il ministro Graziano Del Rio che annuendo ricalca il concetto : "Si, adesso L'Aquila è il cantiere più grande d'Europa.

Anche l'Emilia è un grandissimo cantiere in crescita. Farà Pil"

Di fronte a queste parole il popolo del web è esploso facendo rimbalzare il video su tutti i social. Molti sono stati i politici che hanno espresso profonda indignazione per quanto detto dal conduttore del programma e dal ministro.

Paola Taverna del Movimento 5 Stelle su facebook si infuria appellandosi al buon senso e al rispetto per le persone : "E le persone sepolte sotto le macerie, anche quelle sono un volano per l'economia?" chiedendo al conduttore televisivo quale prezzo abbiano e quanto possano valere per lo stato 268 morti. Osservazioni simili sono state esposte anche da diversi altri esponenti della politica e non solo.