La Procura di Rieti ha aperto un fascicolo con l’ipotesi di reato di disastro colposo, dopo il Terremoto che ha devastato diverse zone dell’Italia centrale. Si tratta di un fascicolo “contenitore”, un atto dovuto per effettuare perizie e verifiche anche su diversi edifici pubblici crollati. Effettuati già i primi sopralluoghi. Non ci sarebbero indagati al momento, ma dall’inchiesta coordinata dal procuratore capo Giuseppe Saieva potrebbero emergere sviluppi a breve. Intanto, sono oltre duecentocinquanta le vittime. Il dato emerge dall’ultimo comunicato della Protezione civile, e si riferisce a quanto reso noto dalle prefetture di Ascoli Piceno e Rieti.
Circa duecento le vite spezzate improvvisamente ad Amatrice, quarantasei ad Arquata del Tronto, undici ad Accumoli. Sono trecentosessantacinque, inoltre, i feriti ospedalizzati. Si teme che il numero dei morti possa superare quello che si registrò a L’aquila nel 2009, trecentonove. Ancora incerto il numero dei dispersi. Non si arresta lo sciame sismico: nelle ultime ore decine le scosse registrate dall’Istituto nazionale di Geofisica e vulcanologia. Notevole quella di magnitudo 3,3, intorno alle 21,40 di ieri: epicentro a pochi chilometri da Amatrice. Altre nelle province di Ascoli Piceno, Perugia e Macerata.
Servizi per contrastare lo sciacallaggio
Prosegue senza soste l’impegno dei volontari, e non solo.
Si scava ancora tra le macerie, anche con l’aiuto dei cani da ricerca, nella viva speranza di trovare sopravvissuti. Un lavoro effettuato con attenzione e cautela. Impegnati anche i carabinieri, che hanno fermato un quarantacinquenne, di origine napoletana, che con un cacciavite tentava di forzare la porta di un’abitazione.
Alla vista dei militari dell’Arma si è dato alla fuga, ma è stato prontamente raggiunto e bloccato, non senza faticare. Predisposti, nel frattempo, diversi servizi per contrastare lo squallido fenomeno dello sciacallaggio. Nella tarda serata di ieri è stata allestita una tendopoli, con illuminazione e servizi igienici, presso il campo sportivo di Arcquata del Tronto: complessivamente trenta tende, per ospitare circa cento persone.
Vietato tornare nelle case, per recuperare oggetti personali. È troppo pericoloso.
Iniziative di solidarietà in tutta Italia
Intanto in tutta Italia, e non solo, iniziative e manifestazioni di solidarietà, anche attraverso i social network. Attivo, con un protocollo d’intesa tra Dipartimento della Protezione civile e gli operatori di telefonia fissa e mobile, il numero solidale 45500 “a sostegno delle popolazioni colpite dal terremoto”. È possibile donare due euro con un messaggio sms. I fondi saranno trasferiti, “senza alcun ricarico”, al dipartimento, “che provvederà a destinarli alle regioni colpite dal sisma”. Raccolte di generi di prima necessità in diverse città della Penisola, da Milano a Roma, da Ravenna a Napoli. Tra i prodotti richiesti anche cibi a lunga conservazione, dal latte alla pasta, per l'igiene personale, dal dentifricio al sapone, e coperte.