Solo pochi giorni fa il presidente Raffaello De Stefano, di ritorno da un tour esplorativo, ha riferito sugli interventi effettuati dall'Alto Calore per garantire una regolare erogazione di acqua nei 125 Comuni serviti dall’Ente e azionisti dello stesso. “In tale contesto -ha spiegato- grazie al programma predisposto da Alto Calore Servizi Spa, anche la popolazione di Ariano e della valle Ufita, dopo oltre quindici anni di disagi, ha visto migliorati i livelli di servizio durante il periodo estivo”.
Tale dichiarazione non risulta vera in quanto i cittadini di Grottaminarda, principale realtà della valle Ufita, non hanno notato nessun miglioramento in queste ultime settimane. L’interruzione del pubblico e vitale servizio, per essere più chiari, perseguita la comunità senza soluzione di continuità da “oltre quindici anni” e anche ieri, puntuale come sempre, la sospensione è scattata prima della mezzanotte.
Sospensioni idriche: una storia senza fine?
Passano gli anni, cambiano i Sindaci, i Presidenti e i Consigli di Amministrazione dell'ACS ma nessun intervento migliorativo viene predisposto a favore della comunità di Grottaminarda.
Per i suoi abitanti l’erogazione h24 dell'acqua sembra essere impossibile da ottenere e anche la presenza nel Cda dell’Alto Calore di Raffaele Bruno, dipendente del Municipio di Grottaminarda, a nulla è servita, almeno per quanto riguarda l’adeguamento della rete idrica ufitana agli standard europei.
Intanto il cittadino-utente continua a pagare puntualmente le bollette nonostante il servizio non sia regolarmente prestato. A testimoniare quanto affermato finora anche il video girato, ormai un anno fa, da Michele De Donato, attivista del meetup M5S di Grottaminarda e tra i primi a sollevare un disservizio che per durata e gravità non è paragonabile a nessun caso fin qui segnalato su queste colonne e, probabilmente, nel resto d'Italia.
La vicenda 'inqualificabile' del depuratore
Alla questione idrica è collegato un altro caso ugualmente grave e addirittura “inqualificabile”, per usare le parole dell’on. Carlo Sibilia, riguardante il sistema depurativo della cittadina, regolarmente pagato dagli utenti ma mai entrato in funzione in quanto non ancora ultimato.
“A favore dei grottesi -come sottolineato dal parlamentare pentastellato- c’è anche una sentenza della Corte Costituzionale (la n.33 del 15 ottobre 2008) che prescrive l’obbligo di rimborso a tutti gli utenti che abbiano pagato per un servizio mai erogato”. Obbligo, quest’ultimo, ancora non assolto dal Comune di Grottaminarda.
E a impedire un ulteriore approfondimento della questione ci si mette anche l’ostruzionismo di un’Amministrazione Comunale già inserita nella lista nera del portale governativo “magellanopa” per la scarsa trasparenza e accountability tenuta nei rapporti con i cittadini. Problema quest’ultimo che, oltre a impedire un sereno accesso agli atti pubblici, collegato alla presenza di topi nelle reti fognarie rende le acque ancora più torbide.