Quando si dice che piove sul bagnato, c'è sempre un fondo di verità: arrivano dal New York Times le indiscrezioni che vedono Donald Trump ancora sotto la luce dei riflettori. Il noto quotidiano della grande mela riporta infatti le interviste rilasciate da due donne che affermano, senza tanti giri di parole, di essere state molestate dal Tycoon. E se questo non bastasse, sembra che all'orizzonte via sia anche una terza donna, pronta anche lei ad avvalorale la tesi del Donald Mano Lunga.
Ovviamente, Trump nega decisamente ogni addebito, minacciando querele ed azioni legali contro il quotidiano, ma per quanto si affanni, su di lui resta inesorabile l'ombra di un più che legittimo dubbio.
Chiacchiere da spogliatoio
Esiste infatti un video, datato 2005, nel quale il candidato per la Casa Bianca si vanta delle proprie prestazioni sessuali, affermando di poter fare alle donne tutto ciò che vuole, e scendendo in particolari intimi sui quali, per buon gusto, non vale la pena di soffermarsi. La reazione di Trump, nel momento in cui il video ed il suo contenuto sono trapelati, sono stati di sufficienza: ha liquidato il tutto come chiacchiere da spogliatoio, facendo spallucce.
Di certo però, se anche si fosse trattato di quel tipico atteggiamento maschile di chi si vanta anche senza ragione, le affermazioni di Trump sull'universo femminile sono state accompagnate - anche durante la sua campagna elettorale - da atteggiamenti che la dicono lunga sul concetto che il Tycoon ha dell'universo donna.
Concetto che ha fatto infuriare persino il noto attore ed ex Governatore della California, Schwarzy, tanto da indurlo a prendere le distanze dal candidato del proprio partito.
Era come un polipo
È così che ha definito Donald Trump una delle due donne intervistate dal Nyt: Jessica Leed - ora 74enne - racconta un episodio accaduto 30 anni prima, su un volo di linea, quando - a suo dire - ha avuto la sfortuna di avere seduto accanto proprio Trump.
La malcapitata viaggiatrice - che all'epoca non sapeva neppure chi fosse Trump - afferma di avere ricevuto, solo dopo 45 minuti di volo, attenzioni non gradite: una mano sul seno e poi la classica scivolata sulla gamba, con arduo tentativo di risalita..... La Leed racconta di avere abbandonato in fretta e furia il proprio posto, recandosi addirittura in coda all'aereo, pur di sottrarsi alle avance sgradite e non richieste.
Non è da meno la seconda donna intervistata dal quotidiano: Rachel Crooks racconta l'episodio che - a suo dire - l'ha vista oggetto di attenzioni da parte di Trump e che risale al 2005. Centralinista all'epoca della di una società con sede proprio nella Trump Tower, ha incontrato il nostro "primo attore" in ascensore. Una presentazione, una stretta di mano che per la ragazza, allora 22enne, erano un puro gesto di cortesia; per Trump - sempre secondo le affermazioni della donna - si sono trasformate in un lasciapassare: dalla mano al bacio sulla bocca il passo è stato breve.
Sono tutte fandonie
Liquida così Donald Trump le dichiarazioni delle due donne. Ovviamente, dalla parte del candidato si schiera tutto lo staff impegnato nella campagna elettorale: è infatti uno dei dirigenti dello staff - Jason Miller - a bollare come "pericolose" ed "inappropriate" le scelte editoriali del Nyt.
Ma proprio alla vigilia del comizio che Trump deve tenere in Florida, spunta una terza donna, che proprio in Florida è nata e risiede. Questa volta il New York Times non c'entra: a raccogliere le dichiarazioni di Mindy McGillivray è un quotidiano locale, il Palm Beach Post. Il fatto risale all'epoca in cui la donna stava trascorrendo un periodo di vacanza al Mar-a-Lago, il resort di proprietà di Trump a Palm Beach.
Mindy (come del resto le altre due donne) aveva raccontato ai familiari ed agli amici più cari delle molestie subite. Perché uscire allo scoperto proprio ora? A convincerla - ha dichiarato - sono state proprio le smentite di Trump sulle sue tendenze "allegrotte", nel corso dell'ultimo dibattito TV.