Condanna di truffa, diffamazione,simulazione di reato e calunnia per l'ex inviato di Striscia la Notizia Domenico De Pasquale meglio conosciuto come Mingo e consorte. La Procura di Bari indaga su dieci servizi "confezionati ad opera d'arte" nel 2012 e 2013 con storie inventate e che sarebbero andate in onda nel tg satirico dai quali i due coniugi avrebbero richiesto dei compensi per pagare figuranti e attori che hanno partecipato ai servizi. Le storie riguarderebbero maghi, avvocati, assicuratori, medici, intermediari, bancari e via dicendo, che promettevano nella maggior parte dei casi un posto di lavoro in cambio di prestazioni sessuali. La Procura scagiona il collega Fabio De Nunzio, il quale sarebbe stato all'oscuro di tutto.

Si parla di circa 170.000 € a discapito di Mediaset

Le indagini sono partite da una verifica fatta all'Ordine degli Avvocati ed una volta che Striscia la Notizia ne è venuta al corrente, ha cessato immediatamente il rapporto di collaborazione con i due collaboratori, rapporto che durava da ben 19 stagioni. Il Difensore di Mingo dichiara che "un giudice terzo valuterà la condotta dei suoi clienti, che sollecitano il processo per dimostrare l'estraneità ai fatti", e chiedono chiarezza su questa vicenda.

Licenziamento da Mediaset

Dopo il licenziamento dal Tg satirico più famoso di Mediaset, Fabio e Mingo hanno convocato una conferenza stampa per il 15 settembre di quest'anno per spiegare la loro versione dei fatti dichiarando che "tutti i servizi rappresentavano fatti realmente accaduti e che in alcuni casi in accordo con la produzione ci fosse una rappresentazione scenica di fatti veri". I due inoltre, condannano i Vertici Mediaset ed i colleghi di averli letteralmente "scaricati" dopo che è uscita questa notizia senza aver chiarito le loro posizioni. 

Sulla pagina Facebook Domenico De Pasquale risponde ai numerosi fan stupiti dell'accaduto e soprattutto letteralmente spiazzati dal risultato delle indagini svolte dalla Procura barese dichiarandosi innocente e che la giustizia gli darà ragione.