È colpa dell’Italia, la cui influenza a Stoccolma è meno importante rispetto alle altre nazioni europee, se il premio Nobel spesso non viene assegnato agli scienziati, letterati e politici di casa nostra? Oppure è il sistema-Paese a non riuscire a esprimere eccellenze degne di ottenere il più ambito dei trofei? Secondo il professor Vincenzo Balzani, intervistato dal Quotidiano Nazionale, di entrambi.

Balzani, l’escluso dal premio Nobel per la chimica

Docente emerito di Chimica all’Università di Bologna, Balzani ha collaborato per anni soprattutto con Jean-Pierre Sauvage e Sir J.

Fraser Stoddart, due dei tre premiati con il Nobel per la Chimica (il terzo è l’olandese Bernard L. Feringa) proprio sugli studi inerenti quei motori molecolari che hanno valso loro il riconoscimento. Studi avveniristici che aprono la strada a possibilità future finora impensabili, come quella di creare transistor e chip di dimensioni infinitesimali in grado di veicolare una quantità enorme di informazioni. Studi alla cui realizzazione ha contributo moltissimo anche Balzani. Eppure il suo nome non compare accanto al terzetto che ha ricevuto nella Konserthuset, la famosa Sala dei concerti di Stoccolma, il premio Nobel.

Perché il Nobel non è stato assegnato anche allo scienziato italiano?

Vincenzo Balzani non sembra rammaricarsi più di tanto, però non le manda a dire e si toglie qualche sassolino dalla scarpa.

Nel ricordare, ad esempio, che la Royal Society inglese affianca con tutto il peso della sua autorevolezza i propri scienziati, sottolinea la scarsità di risorse e considerazione di cui soffre invece la ricerca in Italia, un paese in cui i fondi in materia sono quasi inesistenti.

Che non si tratti della lamentela di un calciatore a cui l’arbitro abbia negato il rigore, lo testimoniano le parole di Nicola Armaroli, ricercatore del Cnr di Bologna, da diversi anni al fianco di uno dei tre premiati, il francese Jean-Pierre Sauvage.

Il suo stupore per l’assenza del luminare italiano deriva dal fatto che si devono a Balzani, secondo Armaroli, “molte delle dimostrazioni che le molecole possono muoversi e girare”. Per parte sua, l’interessato si schermisce sostenendo che il premio lo si può dare massimo a tre persone. Certo, ma perché è toccata proprio a lui la posizione del quarto incomodo?