Sono passati quattro mesi da quel maledetto 25 Giugno, quando quattro ventenni residenti a Sangineto, comune di poco più di mille abitanti in provincia di Cosenza, picchiarono e impiccarono un cane meticcio bianco, chiamato Angelo, registrando il crimine e poi divulgandolo, come fosse qualcosa di cui vantarsi. Nel video, che divenne virale sui social alimentando una spirale di rabbia che ancora non si è fermata, si vedeva il branco di criminali legare un cane con una corda al collo, bastonarlo e impiccarlo, per poi sferrargli il colpo di grazia con una pala.
Da quel momento il paese è entrato nel mirino degli animalisti, anche a causa dell'atteggiamento chiuso tenuto dalla comunità di Sangineto.
Pagine e gruppi social e manifestazioni
Quando il video delle barbarie iniziò a circolare sui social, nacquero immediatamente pagine e gruppi su Facebook, che sono serviti da "punto di raccolta" virtuale per organizzare manifestazioni a Sangineto. Animalisti di tutta l'Italia si recarono nella cittadina calabrese per manifestare, trovandosi a passeggiare in un paese semi deserto.
Sangineto accusato di essere un paese omertoso
L'impressione che hanno avuto gli animalisti - e non solo loro - è quella che i concittadini dei delinquenti anziché prendere le distanze da questi, abbiano preferito quasi solidarizzare con loro, relegando a "bravata" un vero e proprio crimine, o comunque tacere senza condannare il fatto.
Una percezione che è stata rinforzata da un recente servizio delle Iene, che si sono recate sul posto per parlare con gli autori del crimine, e sono state accolte in modo tutt'altro che ospitale. Quasi tutti i cittadini hanno rifiutato di concedere interviste, anche in modo ostile, mentre il titolare di un bar suggeriva ad alcuni amici del branco di danneggiare l'auto dei "giornalisti ficcanaso", per dare loro "una lezione". Anche il parroco del paese ed una suora si sono rifiutati di rilasciare dichiarazioni, mentre il sindaco è stato l'unico a condannare senza esitazioni o giustificazioni i quattro giovani, annunciando l'intenzione del Comune di costituirsi parte civile al processo contro i quattro criminali.
Sangineto a rischio boicottaggio?
Dopo la messa in onda del servizio delle Iene, la società Caffè Aiello ha annunciato di aver rescisso unilateralmente il contratto con il bar coinvolto nel servizio televisivo sopracitato, per tutelare la propria immagine. Ma non solo: sui social network si sprecano gli appelli a boicottare Sangineto, il cui lido è una rinomata località turistica che attira vacanzieri da tutta la penisola. La prossima stagione turistica oltre alla crisi economica, il paese rischia di trovarsi a fare i conti con il boicottaggio.
L'indignazione degli animalisti non ha risparmiato Wikipedia, dove alcuni attivisti hanno modificato la pagina della provincia di Cosenza, scrivendo "abitato da vigliacchi torturatori di animali" accanto al nome di Sangineto, nell'elenco dei comuni che compongono la provincia di Cosenza.
Una modifica attualmente presente che probabilmente verrà cancellata nelle prossime ore, ma che da una misura di come la rabbia non sia ancora scemata. Nel frattempo un caso simile è emerso in Toscana, e 200 animalisti hanno organizzato un presidio fisso sotto casa del protagonista.