Russia particolarmente movimentata e non solo per le questioni estere. La notizia è arrivata stamani tramite un comunicato dell'agenzia Interfax, i servizi di sicurezza hanno reso noto di aver tratto in arresto cinque persone. Si tratta di presunti terroristi legati all'Isis che, secondo l'accusa, avevano in progetto attentati in territorio russo. Tra gli obiettivi ci sarebbe stata Mosca ma anche il Caucaso del Nord.
L'operazione ha portato al sequestro di due ordigni, costruiti artigianalmente, della potenza di 10 chili di tritolo ciascuno, oltre ad armi da fuoco e relativo munizionamento.
Arrestato il ministro dell'economia
Ma nelle ultime ore, a destare maggiore scalpore è stato l'arresto di Alexey Ulyukayev, ministro dell'economia del Cremlino, con l'accusa di aver intascato una 'tangente' di oltre due milioni di dollari da una compagnia petrolifera. In cambio, l'esponente di governo avrebbe promesso il suo sostegno al colosso petrolifero "Rosneft". Il ministro Ulyukayev avrebbe ricevuto denaro per dare il via libera all'acquisto di una grossa quota di un'altra azienda del settore, la "Bashneft", per la quale avrebbe sborsato complessivamente oltre 5 miliardi di dollari.
"L'arrestato è stato colto in flagranza di reato", questa la dichiarazione all'agenzia di stampa Ria Novosti da parte di Svetlana Petrenko, portavoce del Comitato Investigativo russo. La reazione del Cremlino non si è fatta attendere. "L'accusa è molto grave - ha detto il portavoce di Putin, Dmitry Peskov - e servono prove molto serie". Tanto il presidente Vladimir Putin quanto il primo ministro Dmtry Medvedev, hanno sottolineato che "il caso merita un'indagine esauriente". Ad ogni modo, Alexey Ulyukayev rischia da 8 a 15 anni di carcere.