Il suo nome è Maria Giulia Fatima Sergio e lei è la giovane ragazza italiana di 29 anni, di origini milanesi ma residente in Siria da ormai due anni, affiliata con L’Isis, considerata la prima “Foreign Fighter italiana” e condannata in Italia a nove anni di reclusione. Secondo le fonti la donna si troverebbe tuttora in Siria affiliata con l' Isis, nonostante la sentenza.
La decisione della Corte D'Assise di Milano
La sentenza è stata emanata questa mattina direttamente dalla Corte D’Assise di Milano, che ha inoltre condannato anche il padre della giovane, Sergio Sergio, a quattro anni di reclusione, ed il marito della ragazza, un uomo di origini albanesi, Aldo Kobuzi, a dieci anni di reclusione,
Quella di quest’oggi è stata la prima sentenza ad essere emessa nel nostro Paese, nei confronti di un “Foreign Fghters” presente in zone di guerra. Altre tre persone sono state inoltre condannate: Haik Bushra, conosciuta anche con l'appellativo di “maestra addottrinatrice”, originaria del Canada ma residente in Arabia Saudita, condannata a nove anni di reclusione.
Donika Coku e Seriola Coku, madre e sorella di Aldo Kobuzi, marito della giovane “Foreign Fighter”, sono state invece condannate ad otto anni di reclusione.
Dalla sparizione in Siria al coinvolgimento della famiglia
Secondo le fonti, la giovane Maria Giulia Sergio, sparì misteriosamente dal suo paese, Inzago, in provincia di Milano, nell’anno 2014. Successivamente tramite intercettazioni la Polizia scoprì che la giovane aveva deciso di recarsi in Siria per combattere al fianco del Califfato ed affiliarsi all’Isis. Durante la sua permanenza in Siria, la giovane ragazza tramite il programma Skype cercò più volte di incitare i parenti rimasti in Italia a recarsi in Siria ed unirsi a lei nella sua battaglia.
La famiglia, dopo diverse pressioni decise di accettare la sua proposta, ma fu bloccata ed arrestata prima della partenza. La madre della giovane morì in carcere un anno dopo, mentre il padre si troverebbe agli arresti domiciliari in Italia.