L'ultimo colpo di scena in una storia a dir poco boccaccesca, quella della canonica a luci rosse, ha invece un risvolto 'tradizionalista' sia pure anch'esso anomalo. Ha già un figlio di 4 anni e un altro lo voleva dalla sua amante, don Antonio Contin, 48 anni, sacerdote stimatissimo da molte ma non da tutte le sue pecorelle, specie da una che l'ha 'tradito' denunciandolo alla Procura.
Da dieci anni parroco della chiesa di San Lazzaro a Padova, per ora unico indagato per violenza privata, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione, il parroco si divideva tra festini, 'famiglia' e, per non lasciare nulla di intentato, richieste oscene all'amante.
Canonica tra luci rosse e voglia di paternità
La storia della canonica a luci esageratamente rosse è ormai stranota. Lo scandalo tra i parrocchiani e nella Diocesi è bello che scoppiato, ma ora nuovi dettagli scuotono le anime e suscitano imbarazzo a Padova e nei Colli Euganei. Lì ha rivelati la sua amante 'preferita', non l'unica ma la sola che l'abbia denunciato, mentre sono almeno nove le donne che, sentite dai carabinieri e dal pm Roberto Piccione, hanno ammesso di aver avuto rapporti sessuali con il sacerdote, coinvolte in vere e proprie orge in una stanza segreta della parrocchia con tanto di riprese fatte dal 'don' e partecipazione di altri sacerdoti.
Come se non bastassero già lo scandalo delle orge, del sesso violento, delle botte e vessazioni psicologiche, della prostituzione, di un altro prete che pure ha confessato e confermato tutto questo, la donna, una rumena di 49 anni, divorziata e con un figlio, ha voluto raccontare agli inquirenti che don Andrea ha già un figlio di 4 anni avuto da un'altra, (il bambino vivrebbe lontano dalla parrocchia), ma che per allargare la sua inconsueta famiglia anche a lei chiedeva insistentemente un erede. Don Andrea, che nel frattempo è stato allontanato dalla Curia e si trova in una casa protetta a Trento, ha chiesto di essere dimenticato.
Richieste di sesso estremo
L'inchiesta è cominciata proprio dalla denuncia presentata dalla donna ai carabinieri il 6 dicembre scorso.
L'amante che credeva d'essere l'unica, si era innamorata di don Andrea; ma le cose hanno preso un'altra piega quando si è accorta che la realtà era ben diversa: il rapporto era diventato violento, al punto che la stessa è andata dai carabinieri denunciando di essere costretta a prostituirsi e di ricevere percosse se si rifiutava di avere rapporti sessuali con altri amici del prete. Ma oltre ai 'sex toys' e alle violenze, c'erano anche le richieste oscene: come quando don Andrea le ha chiesto di andare in una stalla per vederla fare sesso con un cavallo. Certo è che nella perquisizione della canonica sono stati trovati oggetti più da sexy shop che da luogo di culto: fruste e vibratori, materiale pornografico, video hard girati dallo stesso sacerdote e ora al vaglio dei consulenti della Procura.
Curiosa coincidenza in parrocchia
Curiosa coincidenza nella storia di don Andrea, religioso con trascorsi mondani, una laurea in giurisprudenza, un passato da avvocato, l' impegno da assessore e ancor prima da poliziotto durante la leva: era stato chiamato a sostituire don Paolo Spoladore, predecessore obbligato a 'spretarsi' dopo che una donna l'aveva denunciato indicandolo come padre di suo figlio. Proprio don Andrea era stato chiamato a cancellare lo scandalo a luci rosse che aveva già travolto la parrocchia. Scandalo che ora si ripete con implicazioni e ipotesi di reato ben più gravi.