Immagini del "prima" e del "dopo". Uno scenario unico, da cartolina, simbolo di quell'incontaminata bellezza figlia del «cuore verde dell'Abruzzo». Un luogo, a 1.200 metri d’altezza, «dove confort e magia si fondono a regalare emozioni», così si legge in una delle tante recensioni presenti in rete, creato dal verde imperante del Gran Sasso e dall'azzurro brillante del mare all'orizzonte. Preziosa e raffinata la struttura in esso incastonata, animata da «atmosfere dannunziane» e arricchita da un favoloso centro benessere con piscina riscaldata all'aperto e al chiuso.
Hotel Rigopiano: bellezza, lusso e accoglienza. Questo era il "prima". Oggi è il "dopo". La natura, fino a ieri madre e nutrice, ha mostrato il suo volto peggiore, scuotendo i suoi abissi e agitando la sua gelida ascia. Il bianco della neve oggi regna sovrano, ma non racconta più di paesaggi magici e suggestivi. Racconta di un'ennesima tragedia e di un "Paradiso perduto". Porta con sé l'eco, terribile e rimbombante, di morte e di calamità, di grida e di dolore, spezzato solo dalla forza degli impavidi soccorritori, dalla loro ardua e lunga marcia sulla neve.
La slavina devastante: il nero della distruzione e della morte vestito di bianco
Una slavina, forse provocata dalle continue scosse di Terremoto, si è staccata dalla montagna, travolgendo la struttura di quattro piani con una violenza tale da spostarla di dieci metri.
Una trentina le persone, tra ospiti e staff, si trovavano nel resort in quel momento. Non si conosce ancora il numero esatto dei morti e dei sopravvissuti.
Si moltiplicano, di minuto in minuto, le preghiere, gli incoraggiamenti, le speranze, i timori, la disperazione, le domande, l'incredulità. In rete sono migliaia i messaggi che fanno da sfondo ad una tragedia che, nel quadro dei devastanti ed infiniti eventi che stanno scuotendo il Centro Italia, appare quasi ai limiti dell'inverosimile e dell'umanamente concepibile.
Molti sono i clienti che, con nostalgia e tristezza, ricordano le atmosfere gentili e avvolgenti dell'hotel Rigopiano. Alle immagini di straordinaria bellezza che rievocano le atmosfere oniriche di un piccolo, incantevole mondo, spazzato via dal soffio gelido della natura, si mescolano e si sovrappongono le immagini di una realtà tragica e sferzante.
Lo scorso novembre, una cliente dell'hotel scriveva su TripAdvisor: «Un mondo fatato, una carezza per l'anima. Ogni stanza di questa struttura ti scalda anima e cuore». Il mondo fatato di ieri, il paradiso perduto di oggi, che ghiaccia anima e cuore.