Un arazzo formato da 3600 tessere di lana è la particolare opera che il comune di Cesenatico, con il sindaco Gozzoli, ha voluto dedicare al campione ed al ciclismo. L'arazzo è stato esposto oggi, 13° anniversario della morte del Pirata, il giorno di San Valentino. L'opera è formata da tessere di 5x5 centimetri di superficie per una superficie totale di 9 metri quadrati, e raffigura il volto del grande campione.
Cesenatico ricorda così il suo campione, la cui morte avvenne il 14 febbraio 2004 in un residence di Rimini. L’opera è di Urban Knitting, ed è stata realizzata dall’associazione «Un mare di lana» con la supervisione della famiglia Pantani, da oggi è esposta sulla facciata del municipio di Cesenatico.
La morte di Pantani
Sono passati 13 anni ma l'eco del giallo che avvolse la morte dello sportivo ancora non si è attenuata. Il 14 febbraio 2004, Marco Pantani fu trovato morto in una stanza del residence "Le Rose" di Rimini. Grazie all'autopsia furono rivelate le cause della morte, un edema polmonare e cerebrale provocato verosimilmente da un'overdose di cocaina.
In seguito però ci furono degli elementi discordanti che portarono a fare delle congetture circa la causa della morte e che fecero pensare ad un omicidio mascherato da suicidio accidentale.
Il fantasma della camorra
La camorra entrò come una lama nelle indagini circa la morte del ciclista romagnolo: vennero alla luce diverse minacce perpetrate da alcuni esponenti della malavita ai danni di Pantani, minacce che si presume fossero collegate al mondo delle scommesse.
Il caso poi fu chiuso ufficialmente 55 giorni dopo con l'esito di morte cerebrale dovuto ad overdose, ma rimangono poco chiari molti aspetti: Pantani fu trovato dalla Polizia con il volto immerso nel sangue e con la bocca piena di cocaina, la droga sparsa ovunque.
Il suo corpo era accasciato al lato del letto e tutto intorno la stanza era a soqquadro, con residui di psicofarmaci e stupefacenti. Un quadro astratto della distruzione, una scena fin troppo costruita.