Sulle colonne del suo blog ospitato da "Il Fatto Quotidiano" Diego fusaro ha pubblicato delle riflessioni sull'ennesimo attentato terroristico avvenuto in Europa, questa volta nella capitale inglese. attentati sulla cui natura il filosofo sembra non vederci chiaro, ed evidenzia gli aspetti che non tornano. "Un nuovo episodio di terrore, sempre lo stesso come qualcosa che torna a ripetersi.
Prima la capitale francese, poi Berlino e ora Londra. Si dice che siamo sotto attacco, però non si sa da parte di chi" esordisce Fusaro, che spiega il suo punto di vista e avanza delle perplessità.
Il nemico dell'occidente è l'Islam?
"Vorrebbero farci credere che i musulmani hanno dichiarato guerra all'occidente, con lo scopo di delegittimare la religione islamica" sostiene il filosofo, secondo il quale non saremmo davanti ad una "guerra di religione" bensì ad una "guerra alla religione", ordita dal non meglio definito "capitale" contro ogni ideologia che non sia quella del libero mercato più selvaggio.
Fusaro afferma di non sapere chi siano i mandanti di questa "strategia del terrore", ma precisa di non volersi fermare alle "versioni ufficiali" fornite da media e governi.
Le conseguenze dell'attentato a livello politico
Secondo Fusaro l'ennesimo episodio di terrore offre a più parti l'occasione per caldeggiare una maggiore integrazione europea come soluzione per contrastare il terrorismo, inoltre l'attentato di Londra potrebbe rallentare e rendere più difficoltoso di processo di uscita dall'Unione Europea del Regno Unito, "una decisione assunta democraticamente dai cittadini inglesi", rammenta il filosofo.
Gli attentati colpiscono la popolazione e non il potere
"Mi limito ad evidenziare come anche nel caso della capitale britannica l'attacco sia stato commesso contro le masse, precarie, sfruttate e sottopagate, ovvero chi ha subito gli effetti della globalizzazione, la popolazione inerme", afferma Fusaro, che definisce "paradossale" il fatto che la follia terrorista non colpisca mai i centri del potere.
"I signori globalizzatori non finiscono mai nel mirino degli attentati, e anzi dopo gli attacchi il loro potere è sempre più consolidato". Il filosofo evidenzia come gli atti di terrore siano un'occasione per aumentare il potere ed il dominio dei potenti, che in nome della sicurezza impongono leggi liberticide e compiono "bombardamenti umanitari", spostando il conflitto di classe (tra capitale e masse lavoratrici) verso il conflitto di civiltà, recuperando il consenso anche di quella parte di popolazione vicina alla ribellione. Fusaro conclude con una riflessione: "verrebbe da pensare che i terroristi siano degli sprovveduti, che hanno l'obbiettivo di distruggere la società occidentale e invece ne consolidano il potere".